"Ho un occhio più piccolo dell'altro, il naso storto, le labbra strane. Tutti hanno imperfezioni ma preferisco essere autentica che impeccabile": parl

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Il mio dilemma più grande è capire chi sono davvero nella vita reale, è stato il lavoro più difficile negli ultimi anni. Sin da piccola mi sono resa conto che avrei sempre interpretato dei ruoli, ma non che la recitazione avrebbe potuto essere una carriera. Quando mi sono trasferita negli Stati Uniti dal Canada, poi Playboy, o quando mi sono sposata con Tommy Lee o qualunque altra cosa, ho sempre voluto essere la migliore in quello che facevo”: così Pamela Anderson in una lunga intervista a Vanity Fair.

L’attrice ha da poco pubblicato un libro di ricette per cucinare con le verdure, I Love You: Recipes From The Hearte precisa: “Non è un libro di cucina vegano. Non dico agli altri come mangiare (…). Ho così tante verdure nel mio giardino! Inscatolo, metto in salamoia e preparo salse, cercando solo modi interessanti per cucinare le verdure”. La chiacchierata è lunga, dalla vita a Vancouver dove ha ristrutturato la vecchia casa dei nonni, al rapporto complesso con i suoi genitori: “Mio padre era un forte bevitore e mia madre ha trovato un modo per gestire la situazione in qualche maniera… Io incolpavo anche lei, perché continuava a restare in quel tipo di relazione. Ci sono stati momenti in cui volevo che se ne andasse. Ma hanno trovato un equilibrio. Sono follemente innamorati. Io ho semplicemente accettato che quella fosse la loro relazione, non sono affari miei. E voglio bene a mio padre. È il finlandese della famiglia, interessante, poetico… Giocando a poker e con tutte le cose che faceva, immagino che la gente lo considerasse un po' come il selvaggio del quartiere, il ragazzaccio”.

E ancora, dalle storie d’amore alla scelta, chiacchieratissima, di non usare quasi più make-up: “Non ho niente contro il trucco, ma sentivo che mi stava meglio quando avevo 20 anni. Quando arrivi a 50, ti trovi davanti a un bivio e ti chiedi: ‘Voglio inseguire la giovinezza? Voglio essere infelice? Oppure voglio accettarmi per quello che sono?‘”. E come si vede Anderson? “Penso che, invece di cercare di essere una persona impeccabile, preferirei essere autentica. Un occhio è più piccolo dell'altro, il mio naso è storto, le labbra sono strane. Tutti sono strani. Tutti hanno imperfezioni. Ora sono decisamente molto più felice. Dieci anni fa mi sentivo un disastro. Credo che sia stato così negli ultimi 20 anni”. Un passaggio anche sulla sua amicizia con l’indimenticata Amy Whinehouse: “È venuta al mio show a Las Vegas. Ho ancora la sua giacca con in tasca il biglietto per lo spettacolo di magia” e sul poter finire proprio come la cantante precisa: “Ciò che mi ha salvato la vita – lo dico anche se so bene che non bisognerebbe mai caricare sulle loro spalle una responsabilità del genere – sono stati i miei ragazzi (i suoi figli, ndr). Senza di loro non avrei potuto essere forte come sono stata”.

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