Caso Ramy, 'se non ti fermi a un posto di blocco ciò che succede dopo è colpa tua': siamo un Paese malato
Oggi alle 08:10 AM
di Fabio Grasso
Tra i casi in cui potreste essere costretti a non fermarvi a un controllo, potrebbe esserci quello in cui siete in ritardo per l’ennesima trasmissione televisiva. Varie necessità che non vi autorizzano a non fermarvi ma vi consentono di proseguire, comunque, configurando un reato risolvibile con una multa. Fermatevi, prendete la multa e i rimproveri, scusandovi per il tempo perso a farvi seguire (non inseguire) nel caso abbiate sollevato sospetti. Viceversa, se dimenticate il fucile a canne mozze visibile dal finestrino e dalle vostre tasche fa capolino un passamontagna, che sia estate inoltrata o inverno mite, non fermandovi ad un posto di controllo, ma, a questo punto, nemmeno di blocco, sarete inseguiti dagli agenti, a sirene spiegate e a tutto gas.
Secondo Quotidiano Nazionale, il "posto" neppure ci sarebbe stato. Ma i carabinieri avevano notato un passamontagna sotto il casco del conducente. Insospettiti, i militari cambiavano la modalità da pattugliamento a inseguimento. C’era, non c’era un "posto", non sappiamo nulla. Ma il pollaio impazza. Gli agenti hanno o dovrebbero avere l’occhio addestrato per distinguere un passamontagna da "freddo" da uno da "rapina". Chiaro, più è la velocità di chi non si ferma, maggiore è, o dovrebbe essere, la malefatta compiuta da colui che, a questo punto, diventa un fuggitivo. Ma cosa avrà fatto per andare a tale velocità? Qualcosa di grave o gravissimo. Impaurito o colpevole di qualche reato?
Si può dedurre soltanto che il fuggitivo non sia entrato ancora in modalità "tanto non potete farmi niente" come alcuni video sui social riportano a dimostrare il senso di impunità, e di farla franca, in questo Paese di ignoranti o recitanti la parte degli ignoranti, per ragioni di schieramento, comodo, quando non sollazzo televisivo, che concorrono ad alimentare il clima di incertezza, tra giostre verbali e ottovolanti scritti, in un minestrone in cui i criminali sguazzano e anche le pulci hanno qualcosa di che delinquere. Sapendo di avere possibilità di farla franca senza fuggire. Ostinato o atterrito, ingaggia una sfida con le volanti pensando "tanto non mi prendete", eco di quel "tanto non potete farmi niente". Tenta di seminare i carabinieri, configurando il reato di resistenza a pubblico ufficiale. L’ignoranza di chi commenta è tale da ammettere lo "speronamento" e il "tamponamento lieve". Come fossero cioccolatini.
Ma sì, ma che vuoi che sia. Ma dai, vabbè, una bottarella de qua, una spintarella de là. Tutto bene, tutto ammesso, anzi, necessario. Ma sì!
Roba da non credere, per alcuni dei più famosi direttori di quotidiani, le cose funzionerebbero così. Giletti, in Rai, commenta il filmato nel punto esatto in cui c’è un primo "lieve" contatto per affermare che, se avessero voluto, li avrebbero buttati giù lì.
Io rimarrei nel silenzio, dono e bene più preziosi, ma quando è troppo è troppo. Sfidare onde e intemperie per venire qui? Dove giornalisti e politici affermano che, in caso di inseguimento, potreste essere nient’altro che birilli da buttare giù nonostante gli stessi agenti si guardino bene dal dire o fare una cosa del genere? Dove alcuni direttori scrivono che se non ti fermi a un "posto" tutto ciò che succede, dopo, è colpa tua?
E’ un Paese malato nel midollo e nelle viscere. Non ne abbiate a male. Ma dopo il danno di essere stranieri, subite la beffa di essere italiani stranieri tra italiani italiani, poveracci tutti, gli uni e gli altri. Chi afferma che chiunque, non fermandosi ad un alt, sceglie di essere un birillo, lo diventa lui stesso ma è chiaro che nessuno ha interesse per la verità. A meno di non dover raggiungere, in tempo, l’ennesima trasmissione televisiva in cui dividere i cittadini in favore di una o l’altra verità.
Per questi direttori, politici e commentatori, tutti noi, in caso di emergenza, potremmo trovarci a giocare a bowling con la pubblica sicurezza. Questo non sarà mai il pensiero di carabinieri e giudici chiamati a risolvere questo caso.
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