Spagna, la ministra del lavoro Diaz: "Alziamo il salario minimo di 50 euro al mese". E si discute la riduzione dell'orario di lavoro a 37,5 ore

https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2025/01/15/21605604_large-scaled-e1736953957189-1050x551.jpg

C’è un Paese dove il costo della vita e le condizioni di lavoro sono un tema di dibattito pubblico. Quel Paese non è l’Italia, ma la Spagna. A Madrid, il governo a guida socialista sta discutendo in questi giorni di due, (anche internamente tra correnti) due importanti modifiche della legge su lavoro: l’aumento del salario minimo e la riduzione dell’orario legale di lavoro a 37 ore e mezzo.

La vicepremier spagnola e ministra del Lavoro YolandaDiaz, del partito di sinistra Sumar, ha presentato mercoledì alle parti sociali un disegno di legge per aumentare il salario minimo di 700 euro l'anno, ovvero di 50 euro al mese in più per 14 pagamenti. Si tratta di un aumento del 4,4%, da applicare retroattivamente a partire dal mese di gennaio. In questo il Smi spagnolo passerebbe dagli attuali 1.134 euro al mese a 1.184 euro mensili.

La proposta di Diaz si basa sul rapporto realizzato dalla commissione di esperti che consiglia il governo sull’aumento del salario minimo (Smi) che raccomanda un aumento quest'anno dell'Smi del 3,4% o del 4,4% ovvero tra i 38,5 e i 50 euro al mese. Parlando alle parti sociali, Diaz ha menzionato l’impegno a ridurre la povertà e la disuguaglianza nel Paese, dove l’inflazione nel 2024 è stata calcolata al 2,8%, otto decimali in meno che nel 2023. I sindacati hanno chiesto un aumento più consistente. Le principali sigle, la Ccoo e la Ugt proporranno aumenti tra il 5% e il 6% per arrivare a circa 1.200 euro al mese. Gli industriali si sono mostrati scettici ma hanno detto che non arriveranno alla riunione con un "no categorico".

I salari dei funzionari pubblici, parallelamente, sono già stati alzati dello 0,5%. Già l’anno scorso, a febbraio 2024, il Governo Spagnolo aveva approvato l’aumento del salario minimo (Smi) di un 5% portandolo a 1.134 euro per 14 rate, anche in quel caso con effetto retroattivo.

La Spagna ha una legge sul salario minimo dagli anni ’60, e negli ultimi 20 anni ha aggiornato molte volte la normativa inseguendo i cambiamenti sociali. Nel 2000, il salario minimo spagnolo era di 420 euro, nel 2016, dopo la crisi economica è aumentato, arrivando a nel 2017 a 736 euro. Il governo Sanchez, in carica dal 2018, l’ha portato prima a 900 euro mensili, poi agli attuali 1134. Diaz ha sottolineato che il governo socialista ha aumentato il salario minimo del 54%, a fronte di un’inflazione cresciuta del 18%, il che per la ministra ha favorito il potere d’acquisto di 2,5 milioni di lavoratori under 25 o a basso reddito.

"Oggi siamo il Paese nell'Ue che più ha creato più posti di lavoro negli ultimi anni. Da quando è salito l'Smi sono stati creati 2,2 milioni di nuovi impieghi e 1 di ogni 4 posti di lavoro che si creano in Europa è spagnolo. La produttività per ora lavorata cresce al 2,5%", ha argomentato la leader di Sumar. "Abbiamo dimostrato che le previsionineoliberali erano scorrette, non abbiamo distrutto la Spagna ma l'abbiamo salvata".

La visione della ministra Diaz non è totalmente condivisa dal collega titolare dell’Economia CarlosCuerpo, che si è mostrato più prudente. Distanza che si registra anche sull’altro grande dossier in discussione nei palazzi del governo di Madrid: la riduzione dell’orario di lavoro da 40 a a 37,5 ore. Un dossier da tempo sul tavolo dei ministeri economici del Paese.

Yolanda Diaz si aspetta che il conflitto interno al governo su questo secondo dossier venga risolto proprio mercoledì. La ministra di Sumar ha indicato alcune linee rosse: che la legge venga elaborata con procedura d’urgenza dal Consiglio dei ministri, che il testo approvato rispecchi quello concordato con i sindacati.

L'articolo Spagna, la ministra del lavoro Diaz: "Alziamo il salario minimo di 50 euro al mese". E si discute la riduzione dell’orario di lavoro a 37,5 ore proviene da Il Fatto Quotidiano.

img

Top 5 Serie A

×