"Il governo italiano ha assicurato che non arresterà Netanyahu qualora dovesse visitare il Paese"

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Il governo italiano ha rassicurato Israele. Qualora il premier israeliano BenjaminNetanyahu dovesse visitare il Paese, l’Italia non lo arresterà. Roma, pertanto, assicura che non eseguirà il mandatodiarresto emesso a novembre dalla Corte penale internazionale "per crimini contro l'umanità e crimini di guerra”. La notizia è stata diffusa dai media di Tel Aviv dopo la visita a Roma del ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar.

Il capo della diplomazia israeliana avrebbe sollevato la questione negli incontri con il titolare della Farnesina Antonio Tajani e il ministro della Giustizia CarloNordio. Gideon Sa’ar ha anche incontrato Matteo Salvini. Secondo una fonte del Times of Israel, Tajani e Nordio avrebbero assicurato che il governo italiano ha ricevuto una consulenzalegale secondo cui i capi di Stato, ai quali viene equiparato Netanyahu, godono dell'immunità durante le visite in Italia, in base alla ConvenzionediVienna.

Il tema è stato più volte dibattuto in questi mesi. Il vicepremier Tajani, già pochi giorni dopo la sentenza della Cpi, aveva definito l’arresto "irrealizzabile". A caldo il governo era andato in ordine sparso: Salvini aveva detto che Netanyahu "in Italia è benvenuto". Posizione diversa, invece, era stata quella del ministro della Difesa che aveva definito la sentenza “sbagliata”, ma per lui l’arresto andava eseguito “perché noi rispettiamo il diritto internazionale", aveva dichiarato GuidoCrosetto. La premier GiorgiaMeloni, invece aveva preso tempo: "Valuteremo al G7". E proprio alla riunione dei ministri degli Esteri del gruppo dei sette a Fiuggi la questione era entrata nella dichiarazione finale e il titolare della Farnesina evidenziò “molti dubbigiuridici” sulla decisione della Cpi, confermando in ogni caso il rispetto del diritto internazionale da parte dell'Italia.

Adesso, stando ai media israeliani, Roma avrebbe quindi realizzato le verifiche necessarie, arrivando alla conclusione che Netanyahu non può essere arrestato in virtù della sua immunità. In ogni caso, resta remota la possibilità di una visita del premier israeliano in Italia in questo momento, così come in Europa e nei Paesi che aderiscono allo Statuto di Roma. In questi giorni, però, l’argomento era tornato alla ribalta scatenato il dibattito in Polonia per la possibilità che il primo ministro di Israele potesse partecipare alle commemorazioni per gli 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz.

A inizio gennaio, il viceministro degli Esteri di Varsavia aveva suggerito un obbligo per le autorità polacche di arrestare Netanyahu se si fosse recato in Polonia per la cerimoniadel 27 gennaio. Ma la scorsa settimana il primo ministro DonaldTusk ha chiarito che qualsiasi politico israeliano, Netanyahu compreso, non corre alcun pericolo di arresto in caso di partecipazione alle commemorazioni. Tutto questo mentre l’Ue ribadiva la necessità di "rispettare" la decisione della Corte.

Da parte sua, il direttore del memoriale e museo di Auschwitz-Birkenau, Piotr Cywiński, ha liquidato la polemica come una “provocazionemediatica“, sostenendo in un'intervista al Guardian come non ci fosse alcuna indicazione che Netanyahu avesse mai pianificato di partecipare alla cerimonia, mentre è prevista una delegazioneisraeliana considerevole all'evento.

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