Ryan Reinolds "ha tentato di deridere, molestare, ridicolizzare, intimidire Justin Baldoni" attraverso il personaggio Nicepool: la nuova accusa del re
Oggi alle 11:07 AM
La telenovela di accuse e controaccuse tra Blake Lively e Justin Baldoni non finisce più. Il nuovo capitolo della battaglia legale tra i due attori si arricchisce di un fuori programma. Il 40enne attore e regista ha infatti aperto un nuovo fronte, apparentemente collaterale rispetto all'accusa di molestie sessuali indirizzatogli dalla Lively, coinvolgendo il marito dell'attrice, Ryan Reynolds, e nientemeno che il presidente della Marvel, Kevin Feige, il CEO della Disney, Bob Iger, e il regista Tim Miller.
Attraverso i suoi legali Baldoni avrebbe infatti chiesto una sorta di acquisizione e conservazione di atti relativi alla costruzione del personaggio di fantasia Nicepool, presente nel film Deadpool e Wolverine, e interpretato dallo stesso Reynolds. Secondo Baldoni, Nicepool sarebbe un tentativo palese di "bullizzarlo". L'avvocato dell'attore/regista riterrebbe che Reynolds, marito della Lively, abbia preso in giro il suo assistito in modo sfacciato in una sequenza del film targato Marvel/Disney – e diretto da Miller – uscito nel luglio 2024. La sequenza mostra Reynolds che interpreta Nicepool, una versione alternativa, goffa e deficiente, di un già piuttosto sciocchino Deadpool. Nicepool declama battute come "santo dio ma dov'è un coordinatore dell'intimità?"; oppure si complimenta con Ladypool, interpretata dalla Lively, per essere tornata in forma dopo il parto.
Battute che non paiono uscite dal nulla, proprio perché la Lively ha infatti recentemente accusato Baldoni di averla molestata sessualmente durante le riprese di It ends with us – dove Baldoni è regista e protagonista – e di aver fatto fat-shaming sul suo corpo post-parto sempre durante le riprese. Sempre nel film Marvel, in una sequenza Deadpool/Reynolds sottolinea la misoginia di Nicepool e lui risponde che "si identifica come femminista". Stessa frase adoperata da Baldoni più volte durante la promozione del film, periodo più o meno sovrapponibile a quello in cui è uscito Deadpool&Wolverine nelle sale. Come riporta Variety, la lettera del contenzioso chiede a Marvel e Disney di conservare "tutti i documenti relativi allo sviluppo del personaggio di Nicepool così come le comunicazioni relative allo sviluppo alla scrittura e alle riprese di trame e scene con esso".
Secondo l'accusa Nicepool sarebbe un "deliberato tentativo di deridere, molestare, ridicolizzare, intimidire Baldoni". La presa per i fondelli di Baldoni attraverso Nicepool, quindi attraverso il contributo "artistico" del marito (Reynolds è sceneggiatore, produttore e interprete del film ndr) dell'accusatrice di molestie, è talmente palese che da mesi, quindi da ben prima che Lively accusasse di molestie il collega, su social e tv non si parla d'altro. Nicepool peraltro ha un'acconciatura inequivocabile a chignon, marchio di fabbrica di molte apparizioni foto e video di Baldoni. Per questo molti commentatori dei temi hollywoodiani caldi del momento ritengono che ci sia qualcosa che non quadra nell'intera vicenda giudiziaria di accuse e controaccuse. Durante un talk tv il legale di Baldoni si è chiesto come sia stato possibile che Reynolds di fronte alle presunte molestie sessuali subite dalla moglie sul set di It ends with us le abbia fatte diventare materiale per sketch comici di un film.
"Una questione di molestie sessuali è una cosa seria, c'è poco da scherzarci sopra", ha sottolineato l'avvocato di Baldoni. Infatti script e set di Deadpool sono stati elaborati quasi due anni prima del deposito della lettera di accuse della Lively contro Baldoni, avvenuto al Dipartimento dei Diritti Civili della California a dicembre 2024. Lively ha accusato Baldoni di molestie sessuali e per aver condotto una campagna diffamatoria contro di lei online. Il 31 dicembre scorso Baldoni e altri nove suoi collaboratori hanno fatto causa al New York Timesper 250 milioni di dollari, in quanto il quotidiano aveva pubblicato per primo un articolo che si basava sulla storia della lettera depositata dalla Lively.
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