Il video della Commissaria Ue col kit di sopravvivenza è di cattivo gusto. Per non parlare dell'abuso della 'resilienza'

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di Eugenio Lanza

Nelle ultime ore sta spopolando su internet un video della Commissaria europea per la parità, la gestione e la preparazione delle crisi Hadja Lahbib, dal titolo "What's in my bag? Survival edition". In italiano: "Cosa c'è nella mia borsa? Versione sopravvivenza". Nella bizzarra clip, la politica belga mostra gli oggetti che ha sempre con sé nella sua pochette, e in particolare quelli che sarebbe opportuno avere a portata di mano in caso di una crisi.

Il riferimento, tra il serio e il faceto, è purtroppo quello ad eventi tutt'altro che leggeri, come il tono scanzonato di questo contenuto invece suggerirebbe. Cioè le catastrofi naturali e soprattutto le guerre. Se riguardo alle prime c’è poco da commentare, rispetto alle seconde bisognerebbe fermarsi un attimo a riflettere. Questi imbarazzanti tentativi di rendere "cool" e avventurosa l'idea di un conflitto armato, o di preparazione allo stesso, non sono solo di cattivo gusto e perfettamente organici a una certa retorica bellicista, ma rappresentano un vero e proprio schiaffo in faccia a chi in guerra ha perso un fratello, una gamba, o la vita.

Non so cosa renda così elettrizzante l'idea del warfarealla Commissaria, ma sono sicuro che se in futuro le bombe cominciassero a piovere davvero lei sarebbe una delle ultime europee ad essere mandate al fronte. La sua mancanza di sensibilità riguardo a questo tema perciò non mi sorprende, ma mi disgusta profondamente. In questa sede, tuttavia, non voglio soffermarmi sulle posizioni folli e ferali che l'Ue sta assumendo a livello geopolitico, bensì vorrei proporre un piccolo excursus di carattere lessicale.

Su “X” (ex Twitter), l'espressione associata al dibattito su questo video, scritta tutta attaccata e accompagnata dal cancelletto dell'hashtag, è "Borsetta della resilienza". Resilienza… Una parola così in voga nel nostro tempo. Ma cosa significa davvero “resilienza”, lemma divenuto di moda durante la pandemia, ed inserito anche nel vocabolario della pianificazione economica (Pnrr docet)?

“Resilienza” è un termine mutuato dal gergo della tecnologia dei materiali, e dunque originariamente dal valore neutro, che oggi esprime in maniera pelosetta un concetto piuttosto semplice. Vale a dire: la capacità da parte dei più deboli di sopportare ogni sopruso; consolandosi con l’idea che, se hanno tollerato il trauma precedente, riusciranno a sopravvivere anche a quello venturo. E insieme con questa abilità, va da sé, il dovere di sfruttarla senza perdersi d'animo o lamentarsi più di tanto. "E sempre allegri bisogna stare, ché il nostro piangere fa male al Re!".

Il richiamo, ipocrita e fuorviante, è quello alla più nobile parola “resistenza”, che esprime tuttavia un concetto opposto: lo sforzo profuso nel rigettare le imposizioni sgradite. Il passaggio dalla resistenza alla resilienza, al lordo dell'ideologia, equivale all'abbandono della difesa dei propri diritti in nome del fantozziano masochismo. "Io sono indistruttibile, e lo sai perché? Perché sono il più grande perditore di tutti i tempi!".

Gli europei, e fra questi gli italiani, le bombe non le vogliono. Né sulle proprie teste, né su quelle altrui. La nostra meravigliosa Carta poi, all'articolo 11, ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli. Cioè la Costituzione, come avrebbe detto un piccolo studente di Marcello D'Orta col suo linguaggio spontaneo, la guerra la schifa e la odia!

Ma in fondo perché opporci alla stessa e cercare il dialogo, la diplomazia, e la pace, quando siamo così resilienti da poter sopravvivere a tutto? Forse nel '48 eravamo ancora un po' scossi dai fatti del decennio precedente, ma oggi la Commissaria Lahbib ci assicura che siamo di nuovo carichi, abili e arruolati, massicci e incazzati! Sono sicuro che lei per prima, nella borsetta, lo spazio per un mitra lo troverebbe volentieri, se non avesse superato l'età massima per la chiamata alle armi. Vabbè, vuol dire che toccherà comprare le borsette anche a noialtri, magari color verde mimetico…

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