L'arte della seduzione secondo Re Giorgio: l'uomo di Emporio Armani seduce con lo sguardo (e la cravatta)
Oggi alle 05:46 AM
In un’epoca in cui le relazioni nascono a tavolino, orchestrate dagli algoritmi delle app di incontri, Giorgio Armani riaccende la scintilla della seduzione, quella vera, fatta di sguardi, gesti e, soprattutto, di abiti scelti con cura. Nella stessa giornata in cui una pelliccia leopardata si trasforma in “power dress” da Dolce & Gabbana, Emporio Armani, in una delle sue collezioni più riuscite, svela un uomo seducente e raffinato, che fa viaggiare con la mente e rimette al centro una sana mascolinità. La sfilata Autunno/Inverno 2025-2026, andata in scena nella serata di sabato 18 gennaio in via Bergognone davanti a un parterre di ospiti tra cui Toby Wallace, Matteo Oscar Giuggioli, Elia Nuzzolo, Mattia Carrano, i Santi Francesi e lo schermidore Tommaso Marini,è un inno all’arte di “se-ducere”, di condurre a sé con eleganza e personalità. In una Milano Fashion Week Uomo quanto mai sottotono per le assenze importanti e l’ombra della crisi che aleggia sul settore, il défilé di Emporio riaccende la scintilla negli sguardi stanchi degli addetti ai lavori. E se l’animalier leopardato, già avvistato a Pitti Uomo e da D&G, si consacra definitivamente come tendenza del momento, è il modo in cui Re Giorgio lo interpreta a fare la differenza, trasformandolo in un tocco di stile mai volgare.
“Ho voluto creare una collezione allo stesso tempo vivace e misurata“, spiega il signor Armani. “Mi piace l'idea di giocare con elementi estremi, come il metallo e i maculati, i tessuti a pelo lungo e i broccati, sempre visti attraverso la mia personale visione dello stile, creando qualcosa di elegante, con personalità, dall'equilibrio singolare”. La passerella, dominata da una colonna-totem ruotante con il nome del brand e l’indirizzo dello store di via Manzoni 31, a Milano, si anima di “tante personalità e sfaccettature diverse“, come sottolinea lo stilista. Uomini impeccabili in lunghi cappotti e giacconi in tessuto a pelo lungo, abiti a tre pezzi con panciotto e catena, blazer con revers e spalle decise, in un’atmosfera che ricorda un club internazionale, un salotto cosmopolita.
L’uomo Emporio Armani non rinuncia alla cravatta, qui proposta anche in morbido velluto, un dettaglio che strizza l’occhio all’immaginario erotico contemporaneo, con la scrittrice E. L. James nella sua trilogia “50 Sfumature di Grigio” lo ha fatto diventare accessorio sexy per eccellenza. E proprio come il Mr. Grey della saga, l’uomo Armani seduce con uno sguardo, con i suoi completi sartoriali impeccabili, con quell’eleganza rigorosa ma assolutamente disinvolta. Tanto da concedersi tocchi audaci come l’animalier, declinato su cappotti, camicie e persino mocassini. “Seducente è chi pratica quest'arte sottile, fatta di parole, atteggiamenti e modi di vestire”, spiega la maison. E questa collezione è un vero e proprio manuale di seduzione: dai pullover realizzati con metallo filato alle giacche in broccato, fino ai ricami argentati per la sera. Un mix sapiente di elementi provenienti da mondi diversi, culminato nell’uscita finale: un uomo e una donna a braccetto con sguardo misterioso, che calcavano la passerella con passo felpato, alludendo alla serata che sarà.
“Una delle prime regole della seduzione è essere se stessi”, spiega Armani, un principio che la moda dell'Emporio coltiva da sempre. La collezione AI 25-26 esplode “con verità e attrazione irresistibile”, tratteggiando la figura di un uomo che ricerca “disinvoltura e appropriatezza”, come si legge nelle note della sfilata. I colori sono caldi e avvolgenti: si va dai marroni tabacco, cognac, radica e cioccolato al nero più profondo, illuminato da ricami di cristallo in stile anni Venti. I tessuti sono sempre ricchi e densi, ci sono velluti, pelli morbidissime, sete impalpabili, cenni di broccati e la pelliccia sintetica; e vanno a costruire un gioco di volumi e lunghezze tale da rendere leggero e desiderabilissimo anche un lungo pastrano.
E quando a fine sfilata Giorgio Armani esce da solo in passerella, si prende la standing ovation del pubblico. Sedurre è l'abilità di condurre a sé, di avvicinare. Un’arte che lo stilista padroneggia alla perfezione, con abiti che parlano un linguaggio universale, fatto di stile, personalità e un pizzico di mistero. Un’eleganza senza tempo, che riporta il gioco della seduzione al centro della scena, lontano dagli artifici digitali e dalle relazioni “preconfezionate”, in un ritorno a un’autenticità che è la vera essenza del fascino.
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