Ramy Elgaml, il corteo a Milano: "Ucciso dal razzismo di Stato, Carabinieri hanno provato a insabbiare tutto"
01/12/2025 04:57 AM
"Ramy, ucciso dal razzismo di Stato". Anche a Milano, come a Bologna e a Roma, centinaia di attiviste e attivisti hanno marciato per chiedere verità e giustizia per la morte di Ramy Elgaml, il 19enne morto il 24 novembre durante un inseguimento dei carabinieri. Un corteo che si è snodato da piazza San Babila a Stazione Centrale e che ha lanciato sulla strada di fronte alla Prefettura un secchio di vernice rossa in segno di protesta. "Le forze dell'ordine fin da subito hanno provato a insabbiare cosa è successo obbligando il testimone a cancellare il video- denuncia il Coordinamento Antirazzista Italiano – mentre i video usciti confermano la verità che gli amici di Ramy e Fares avevano denunciato fin da subito mentre la stampa e le istituzioni si affrettavano a definirli come delinquenti". Per il coordinamento "non si tratta di mele marce, ma di marcio c'è un sistema intero". Una volta arrivati nel piazzale della Stazione Centrale le attiviste hanno scritto con il fuoco il nome di Ramy e hanno ricordato con un minuto di silenzio tutte "le vittime del controllo e della repressione". Ma c'è un altro punto che gli organizzatori del corteo hanno voluto sottolineare: "A chi sostiene che Ramy è morto perché non si è fermato all'alt, ricordiamo che questo è un illecito amministrativo che precede una multa e una decurtazione di dieci punti, ma non la morte. E Ramy è morto per questo".
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