"Salt Bae apre un ristorante a Napoli? Ci sarà lo sfottò, ma poi faranno la fila per andarci, com'è successo per Flavio Briatore": la previsione di Gi

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Salt Bae sbarca in Italia. E lo fa con ben tre nuovi ristoranti: a Roma, a Milano e a Napoli. Il ristoratore turco Nusret Gökçe, noto in tutto il mondo per il celebre gesto con cui sala la carne, è atteso nel Bel Paese, dove, per la prima volta, aprirà dei ristoranti. Ma non tutti sembrano essere felici di questa nuova apertura e molti avrebbero già criticato la scelta di Salt Bae. Al punto che anche il pizzaiolo Gino Sorbillo è dovuto intervenire in difesa del suo collega turco. “Ci sarà sempre un po’ di sfottò, anche per l’arrivo di Salt Bae… Napoli è sempre così, com’è stato per l’arrivo di Flavio (Briatore, ndr) cui tanti auguravano un flopAnche per Salt Bae ci sarà questo carosello. Ma poi faranno la fila per andarci“, le parole del noto pizzaiolo riportate da Gambero Rosso.

Ad essere criticata, appunto, sarebbe la teatralità con cui Nusret sala la carne, ma anche l’uso di oro sui piatti e il costo, talvolta giudicato elevato, per mangiare in uno dei ristoranti di Gökçe. “Sinceramente non capisco perché per molti napoletani queste cose siano un po’ marziane… Vedevo gente che andava a guardare dalle vetrate del Crazy Pizza di Flavio… Poi, però, sono proprio loro i primi a prenotarsi per sedersi lì“, commenta Sorbillo, che ritiene l’arrivo di Salt Bae nel capoluogo campano come un’occasione “per farci capire l’importanza e il potere della nostra città. Molti non capiscono, vorrebbero lasciare tutto com’è. Invece, per fortuna, ci sono imprenditori che da fuori vengono a investire qui”.

In sostanza, se qualcuno arriva in Campania per aprire un ristorante, “io sono davvero contento – spiega il pizzaiolo -. Napoli è il trampolino del mondo: se una cosa funziona qui, può funzionare ovunque”, aggiunge ancora Sorbillo. Anche perché, secondo il pizzaiolo, Napoli non sarebbe così conservatrice come spesso sembra essere descritta. Piuttosto, è “una città dinamica, di innovazione e di arte. Perché a Dubai questo investimento sarebbe salutato con entusiasmo, mentre a Napoli deve essere un fattore di polemica?”, si chiede il ristoratore partenopeo, che non crede possa essere un forte senso di identità ad impedire agli investitori stranieri di volgere lo sguardo al capoluogo campano per l’apertura di nuovi ristoranti: “Esportiamo la pizza in tutto il mondo, perché gli altri non possono aprire qui?“, conclude Sorbillo.

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