Siria, agenzia israeliana vende viaggi sul monte Hermon occupato dall'esercito di Tel Aviv: "La prima volta da 50 anni"
Ieri alle 02:06 AM
Cinquantacinque dollari per raggiungere la vetta del monte Hermon, sulle alture del Golan. Un trekking che potrebbe diventare realtà, ora che Tel Aviv ha inviato i propri soldati a occupare sul versante siriano le postazioni abbandonate dai soldati di Bashar Al Assad. Al punto che un’agenzia di viaggi israeliana ha già cominciato a vendere i pacchetti. “Immaginate Israele dalla cima dell’Hermon, a un’altitudine di 2.814 metri, in un luogo che fino a poco tempo fa era un sogno lontano”, si legge sul sito di Tiyulim Veagadot (in ebraico “Escursioni e leggende”). Per l’agenzia l’acquisizione del territorio è già avvenuta: “La prossima primavera vi invitiamo a far parte della storia e a salire sulla cima dell’Hermon israeliano – ben distinto, si legge, dall'”ex Hermon siriano” -, che si apre per la prima volta agli escursionisti israeliani”.
Una lunghezza “tra i 12 e i 18 km“, il prezzo di 200 NIS comprende gli spostamenti in autobus, quelli in funivia e la necessaria formazione per affrontare il percorso. “Cosa è richiesto – si legge su sito -: Buona salute, scarpe chiuse, acqua potabile, un cappello”, oltre a “cibo e bevande”. La prima escursione è prevista per il 31 maggio, quando la neve si sarà sciolta, ma “non prendiamo soldi in anticipo – ha spiegato Manny Nachman, uno dei dirigenti dell’agenzia a Zman Yisrael (la versione in lingua ebraica del Times of Israel) -. Le iscrizioni apriranno due settimane prima. Può anche esserci cattivo tempo, oppure la neve, ogni genere di cose, e la data può essere spostata una settimana avanti o indietro”. Anche perché al momento le Israel Defense Forces hanno fatto sapere che escursionisti e organizzatori “non hanno alcuna possibilità di raggiungere l’area perché è una zona militare chiusa“. Ma Nachman assicura: “Abbiamo i nostri accordi” con l’esercito e le escursioni cominceranno “solo con i permessi in mano“.
Il monte Hermon è un avamposto di importanza strategica nell’area, perché dalla sua sommità si possono osservare in profondità i territori di quattro paesi: Israele, Siria, Libano e Giordania. Tel Aviv ha occupato il Golan nel 1967, durante la guerra dei 6 giorni, e l’ha annesso nel 1981 ma per il diritto internazionale e l'Onu il territorio continua ad appartenere a Damasco. A metà dicembre, dopo la caduta di Assad, il governo ha inviato i propri soldati oltre la parte occupata nel '67 rompendo un accordo non belligeranza risalente al 1974, spingendosi fin sul versante siriano del monte Hermon e creando nei fatti una "zona cuscinetto" all'interno del territorio siriano per controllare i movimenti delle truppe islamiste e filo-turche che hanno rovesciato il regime degli Assad.
Al momento quella di Tiyulim Veagadot è poco più che una trovata pubblicitaria, ma non è detto che non si traduca in realtà. Nelle ultime settimane Tel Aviv non ha fatto mistero dei propri piano sul Golan. I vertici militari prevedono di restare nell'area almeno fino alla fine dell'inverno e tre settimane fa il governo Netanyahu ha approvato all'unanimità un piano da 11 milioni di dollari per raddoppiare la popolazione nella regione, dove oggi vivono già 30mila israeliani.
L'articolo Siria, agenzia israeliana vende viaggi sul monte Hermon occupato dall’esercito di Tel Aviv: “La prima volta da 50 anni” proviene da Il Fatto Quotidiano.