
Troppe deviazioni nei Servizi segreti: non sono solo mele marce. E ora si prevede un'ampia licenza di delinquere

03/27/2025 04:22 AM
La democrazia per essere difesa ha bisogno anche dei servizi segreti. I servizi di sicurezza, quelli militari e quelli interni, sono costituiti da donne e uomini, come ogni istituzione dello Stato. E sostenere che i servizi sono infedeli e deviati significa dire il falso, si fa torto alle tante persone oneste, preparate e coraggiose che ne fanno parte. Uno per tutti Nicola Calipari, ucciso da soldati americani per salvare in una missione la vita di Giuliana Sgrena.
E non sempre, anzi quasi mai, si conoscono le buone operazioni dei servizi. Ma dobbiamo riconoscere che le deviazioni dei servizi, nella storia della Repubblica, sono talmente tante che non si può parlare in questi casi di singole persone deviate nei servizi segreti, perché vertici dei servizi, unitamente a forze politiche eversive e non di rado a servizi di altri Stati, hanno contribuito a condizionare in maniera occulta e criminale la nostra fragile democrazia per mutarne il corso politico e istituzionale. Dalla strage di piazza Fontana a Milano sino a Gladio, dal Piano Solo alla Rosa dei venti, dal golpe Borghese alle stragi di piazza della Loggia a Brescia sino alla più devastante di Bologna, dal sequestro e l'uccisione di Aldo Moro alla P2 di Gelli, dal caso Cirillo agli assassini eccellenti, dalla strage di Capaci a quella di via D'Amelio, quest'ultima forse il più gravedepistaggio della storia della Repubblica; in tutti questi casi e in altri ancora il ruolo di vertici inquinati dei servizi hanno condizionato con bombe, assassini e depistaggi la storia della Repubblica.
Quindi quella dei servizi è storicamente materia da maneggiare con moltissima cura, stando molto attenti allo stretto rapporto organico tra potere esecutivo, il governo appunto, e i servizi. Con un Parlamento sempre più esautorato dai suoi poteri di centralità nella democrazia e una magistratura estromessa da funzioni di controllo, c'è da temere non poco. Il disegno di legge 1660 cosiddetto Sicurezza, approvato da un ramo del parlamento, garantisce in realtà la sicurezza del potere e in parte la sua impunità, ma per nulla assicura la sicurezza delle persone, anzi le mette in pericolo accentuando anche una forte repressione del dissenso.
A proposito dei servizi, poi, in un momento in cui imperversano le violazioni della segretezza delle conversazioni con abusi del potere, intercettazioni fuori dal controllo della magistratura, si approvano norme pericolose. L'obbligo per le pubbliche amministrazioni, scuole ed università comprese, di comunicare ai servizi informazioni che incidono sulle libertà personali di dipendenti e studenti, comprese notizie su idee politiche, frequentazioni, condotte anche di natura privata. La possibilità, poi, di commettere in talune circostanze, descritte in maniera molto generica e discrezionale, reati da parte di appartenenti ai servizi senza la possibilità di essere perseguiti e sottoposti al controllo di giustizia. Si prevede un'ampia licenza di delinquere con la garanzia dell'impunità, ad esempio in materia di terrorismo e di sicurezza nazionale. In un Paese in cui almeno fino al 1994 alti vertici dei servizi sono stati coinvolti in fatti gravissimi e in epoca più recente si sono ricostruiti coinvolgimenti nella realizzazione della nuova fase di criminalità istituzionale, senza bombe ma con proiettili istituzionali, non c'è da stare tranquilli.
E chi decide quale sia il pericolo per l'interesse nazionale o il terrorismo? Il governo? Quelli che hanno il busto di Mussolini a casa o la fiamma post-fascista nel simbolo di partito? Quelli che considerano sovversivi i pacifisti che protestano contro il genocidio dello Stato d'Israele nei confronti della Palestina e del suo popolo? Quelli che considerano eco-terroristi le ragazze e i ragazzi che protestano contro i cambiamenti climatici? Quelli che considerano partecipanti a bande armate chi difende il territorio da opere pubbliche dannose, inutili e criminali? Per piazza Fontana dopo aver accusato falsamente gli anarchici avrebbero magari sostenuto che le bombe erano il fine che giustifica il mezzo: fermare la lotta di classe.
La magistratura autonoma e indipendente viene esonerata dal controllo di legalità e di giustizia ed è il governo, con la mano dei servizi, ad incidere su libertà fondamentali. Un paese è democraticamente solido e uno stato di diritto è forte quando non deve temere chi dovrebbe operare sempre per la difesa della Costituzione, la sicurezza nazionale dello Stato e prima ancora del suo popolo e dei suoi diritti fondamentali.
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