Trump contro la vescova che ha chiesto pietà per immigrati e gay: "Sgradevole". Autorizzate le retate nelle chiese e nelle scuole

https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2025/01/22/Trump-Budde-1050x551.jpg

Non sono piaciute a Donald Trump – che ha autorizzato retate nelle chiese e nelle scuole in funzione anti immigrazione – le parole della vescova episcopale di Washington, Marianne Budde, che sono suonate critiche per le annunciate e in alcuni casi già messe in atto iniziative contro immigrati e comunità lgbtqi. “Le chiedo di aver misericordia, signor presidente” aveva detto l'alta prelata evocando la “paura” che ha detto di percepire in tutto il Paese: “Ci sono gay, lesbiche e ragazzi transgender in famiglie sia democratiche che repubblicane e indipendenti” Parole arrivate durante una cerimonia di preghiera alla National Cathedral della capitale il giorno dopo l’insediamento del neo presidente. Il presidente è passato quindi all’attacco e sulla sua piattaforma Truth ha accusato Budde di avere usato un “tono sgradevole” nei suoi confronti. L'alta prelata, ha aggiunto, dovrebbe scusarsi con il pubblico. “La cosiddetta vescova che ha parlato al National Prayer Service martedì mattina è un'estremista della sinistra radicale che odia Trump”, ha scritto il presidente sulla sua piattaforma Truth Social. “Ha avuto un tono sgradevole e non è stata convincente o intelligente.… Lei e la sua Chiesa devono delle scuse al pubblico!”.

La Budde ha poi chiesto poi di guardare con occhio diverso alle persone che “lavorano nelle nostre fattorie, puliscono le nostre case e i nostri uffici, lavorano negli impianti del pollame e della carne, che lavano i piatti dopo che ceniamo nei ristoranti e fanno il turno di notte negli ospedali: forse non sono cittadini, forse non hanno i documenti a posto – ha aggiunto -, ma la maggioranza degli immigrati non sono criminali”. La Budde è una delle voci più influenti della Chiesa episcopale americana e si è distinta per il suo impegno verso la giustizia sociale e i diritti umani. Aveva già criticato Trump quando, durante le proteste per la morte dell'afroamericano George Floyd nell'estate 2020, il tycoon aveva usato la storica chiesa episcopale di St. John a Washington come sfondo per una foto con una bibbia in mano: la vescova ha criticato pubblicamente l'evento, dichiarando che il presidente aveva sfruttato il luogo sacro per fini politici senza consultare la diocesi.

Intanto le autorità federali per l'immigrazione, lo United States Immigration and Customs Enforcement (Ice), saranno autorizzate a svolgere azioni di controllo in luoghi come chiese e scuole e nelle loro vicinanze, mettendo fine alle indicazioni che dal 2011 imponevano di evitare le cosiddette “aree sensibili”. In una dichiarazione, il segretario ad interim per la Sicurezza interna, Benjamine Huffman, ha annunciato la fine di questa direttiva, dando agli agenti più autorità nel decidere se svolgere o meno azioni di controllo. “I criminali non potranno più nascondersi nelle scuole e nelle chiese americane per evitare l'arresto. L'amministrazione Trump non legherà le mani alle nostre coraggiose forze dell'ordine, e invece si fida che usino il buon senso”, ha affermato Huffman secondo quanto riporta la Cnn. L'Amministrazione Trump ha inoltre messo fine alla precedente direttiva che prevedeva l'eliminazione graduale dei programmi di libertà vigilata che consentivano ad alcuni migranti di vivere e lavorare temporaneamente negli Stati Uniti. I repubblicani hanno ripetutamente affermato che l'Amministrazione Biden ha abusato del programma di libertà vigilata, estendendolo a più nazionalità. La dichiarazione di Huffman non chiarisce quali programmi saranno gradualmente eliminati, ma afferma che il programma tornerà a essere gestito caso per caso.

L'articolo Trump contro la vescova che ha chiesto pietà per immigrati e gay: “Sgradevole”. Autorizzate le retate nelle chiese e nelle scuole proviene da Il Fatto Quotidiano.

img

Top 5 Serie A

×