Trump chiude gli uffici federali per l'inclusione e la diversità: "Sono discriminanti". Tutti i dipendenti in congedo
Oggi alle 05:16 AM
“Inviare una notifica a tutti i dipendenti degli uffici Deia (Diversità, Equità, Inclusione e Accessibilità) per informarli che sono stati messi in congedo amministrativo retribuito con effetto immediato, poiché l'agenzia sta adottando misure per chiudere/terminare tutte le iniziative, gli uffici e i programmi Deia”. Il comunicato arriva direttamente dell'Ufficio di gestione del personale degli Stati Uniti, e la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha confermato: i dipendenti federali statunitensi che lavorano negli uffici per la diversità – istituiti per promuovere il trattamento equo e la piena partecipazione anche dei gruppi storicamente sottorappresentati, dalle scuole alle aziende, in particolare attraverso la formazione – saranno messi in congedo retribuito entro questa sera, poiché la nuova amministrazione di Donald Trump ha ordinato la chiusura dei relativi programmi. L'Ufficio chiede a tutti i capi dei dipartimenti e delle agenzie di inviare una notifica ai dipendenti entro le 17:00 di oggi (le 23:00 in Italia).
Le mosse seguono l'ordine esecutivo che Trump ha firmato nel suo primo giorno alla Casa Bianca e che prevede un ampio smantellamento dei programmi di diversità e inclusione del governo federale, che potrebbe riguardare tutto, dalla formazione anti-bias ai finanziamenti per gli agricoltori e i proprietari di case appartenenti a minoranze. Trump ha definito “discriminazione” questo tipo di programmi e ha insistito sul ripristino di assunzioni rigorosamente “basate sul merito“. In una nota, l'Office of Personnel Management, cioè l'Ufficio di gestione del personale Usa, ha ordinato alle agenzie di mettere in congedo retribuito il personale dell'ufficio DEI (Diversity, equity, and inclusion) entro le 17 locali di mercoledì e di rimuovere tutte le pagine web pubbliche incentrate sul DEI entro la stessa scadenza. Le agenzie devono anche cancellare qualsiasi formazione relativa al DEI e porre fine a qualsiasi contratto correlato; ai lavoratorifederali inoltre è stato chiesto di riferire all'Office of Personnel Management di Trump se sospettano che un programma correlato al DEI sia stato rinominato per offuscarne lo scopo entro 10 giorni, pena “conseguenze negative”. Entro giovedì, poi le agenzie federali dovranno compilare un elenco degli uffici e dei lavoratori federali della DEI al giorno delle elezioni ed entro venerdì dovranno sviluppare un piano per eseguire una “azione di riduzione della forza lavoro” contro questi lavoratori federali.
Le mosse di Trump rientrano in una campagna aggressiva per distruggere gli sforzi della DEI a livello nazionale, anche facendo leva sul dipartimento di Giustizia e su altre agenzie per indagare su aziende private che si occupano di formazione e assunzione che i critici conservatori considerano discriminatorie nei confronti di gruppi non minoritari come gli uomini bianchi. L'ordine esecutivo di Trump riprende da dove il tycoon aveva lasciato le cose al termine del suo primo mandato: uno degli ultimi atti del politico repubblicano durante il suo primo mandato, infatti, era stato un ordine esecutivo che vietava agli appaltatori delle agenzie federali e ai beneficiari di finanziamenti federali di condurre formazione anti-bias che affrontasse concetti come il razzismo sistemico.Biden aveva prontamente revocato quell’ordine nel suo primo giorno di mandato, emettendo una coppia di ordini esecutivi – ora revocati – che delineavano un piano per promuovere il DEI in tutto il governo federale.
Sebbene l'attuazione di molti cambiamenti possa richiedere mesi o addirittura anni, il nuovo programma anti-DEI di Trump è più aggressivo del primo e si inserisce in un contesto molto più favorevole nel mondo delle imprese. Aziende importanti, da Walmart a Facebook, hanno già ridotto o interrotto alcune delle loro pratiche di diversità in risposta all'elezione di Trump e alle cause legali contro di loro sostenute dai conservatori.
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