Trump ripristina le esecuzioni federali: stop alla moratoria in vigore dal 2021. Chi sono i detenuti nel braccio della morte
Oggi alle 07:59 AM
Finisce la moratoria sulle esecuzioni federali che è in vigore dal 2021. Donald Trump ha dato il via libera in un0 dei primi ordini esecutivi, e già nel 2019, durante il primo mandato, aveva deciso di varare la stessa misura, ripristinando le esecuzioni federali dopo 15 anni. Trump ha così chiesto al ministro della Giustizia di “intraprendere tutte le azioni necessarie e legali” per garantire che gli Stati abbiano abbastanza dosi per le iniezioni letali per eseguire le esecuzioni capitali. E ha anche ordinato al procuratore generale di richiedere la pena capitale “indipendentemente da altri fattori” quando il caso riguarda l’omicidio di un agente o reati capitali “commessi da uno straniero illegalmente presente nel Paese”. Trump anche ordinando al procuratore generale di cercare di annullare i precedenti della Corte Suprema che “limitano l’autorità dei governi statali e federali di imporre la pena di morte”. La pena di morte federale può essere applicata dal governo ad alcune tipologie di crimini, come il terrorismo e altri reati gravi, anche per cittadini di Stati dell’Unione in cui la pena di morte non è prevista. Nell'ordine firmato lunedì sera, poche ore dopo il ritorno alla Casa Bianca, Trump ha affermato che “i politici e i giudici che si oppongono alla pena di morte hanno sfidato e sovvertito le leggi del nostro Paese“.
Solo tre condannati rimangono nel braccio della morte delle carceri federali, dopo che il presidente Joe Biden ha convertito 37 condanne a morte di detenuti federali in altrettanti ergastoli. Si tratta di Dzhokhar Tsarnaev, responsabile dell'attentato alla maratona di Boston del 2013; Dylann Roof, un suprematista bianco che nel 2015 ha ucciso nove fedeli afroamericani in una chiesa di Charleston, South Carolina; Robert Bowers, autore dell'attacco del 2018 alla sinagoga Tree of Life di Pittsburgh, in cui sono state uccise 11 persone. La decisione dell’ex presidente risale al 23 dicembre, poco meno di un mese prima dell’insediamento: Trump aveva infatti dichiarato di volere riprendere le esecuzioni a un ritmo più sostenuto rispetto a quanto fatto dal suo predecessore e già nel suo primo mandato aveva dato il via libera a un importante numero di iniezioni letali. La maggior parte delle condanne capitali federali vengono effettuate nel penitenziario di Terre Haute, in Indiana.
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