Giovanna Mezzogiorno: "Mi sembra di essere in un mondo di mostri. Le donne mi sembrano molto spesso tutte uguali e anche gli uomini non scherzano"
Oggi alle 04:54 AM
Giovanna Mezzogiorno ha partecipato ad una puntata de “I Lunatici” di Rai Radio 2 per parlare del suo ultimo cortometraggio che ha diretto “Unfitting”, uscito lo scorso novembre. Il corto si ispira alle vicende personali dell’attrice e neo regista. In particolare si punta il dito sulle violenze e i pregiudizi che le attrici subiscono in un mondo fatto di modelli standardizzati di bellezza. “Unfitting” racconta la storia di un’attrice rifiutata perché il suo aspetto fisico non è conforme ai canoni estetici.
Sempre a proposito di cinema si parla molto di “M Il figlio del secolo” con super protagonista Luca Marinelli: “Sono d’accordo con quello che ha detto Filippo Timi, che interpretava Mussolini nel film ‘Vincere’ di Marco Bellocchio. Un attore fa l’attore, poi può avere la propria visione delle cose, il proprio parere, e può decidere giustamente di esprimerlo”.
“Sono stata fortunata, ho avuto dei grandi attori. – ha poi detto la Mezzogiorno, tornando sul tema di ‘Unfitting’ – Il tema della violenza psicologica subita dalle attrici valutate più per l’aspetto fisico o per l’età che per il talento? Io ho parlato di una cosa che è successa a me, ma che accade spesso. Se non la si prova non si capisce quanto può essere devastante e logorante”.
E ancora: “Non ho rancore, acrimonia o rabbia nel raccontarlo. Il corto è leggero, divertente, ironico. Trovo giusto che ci siano delle fasi, un attore lavora molto per vent’anni, poi ha un’altra età e altri ruoli. Questa è la natura della vita. Non dico niente di nuovo, forse l’ho detto in modo diverso. Questa cosa avviene in ogni campo, in ogni redazione, in ogni azienda, in ogni pezzo di società“.
Ma c’è speranza per il futuro? “Le cose non stanno cambiando, al di là delle ipocrisie e del body positive. Il sistema ci impone dei modelli femminili che sono sempre quelli. Non voglio criticare nulla, ma ogni tanto mi sembra di essere in un mondo di mostri. Le donne mi sembrano molto spesso tutte uguali e anche gli uomini non scherzano. Oggettivamente questa società vuole il bello, ma secondo me quello non è il bello“.
I canoni di bellezza “ideali” provengono anche dai social e da alcuni modelli, spesso ritoccati da filtri: “Non ho alcun rapporto con i social e questo forse mi precludo tanto. Ma è una mia scelta mia”.
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