"Attenzione, ci sono quattro virus diversi contemporaneamente in giro": è allarme Quad-Demic, ecco cos'è e i sintomi
Oggi alle 11:09 AM
Negli Usa è allarme Quad-Demic. Si tratta della circolazione endemica e contemporanea di quattro virus diversi – influenza, virus respiratorio sinciziale (RSV), Covid e norovirus. L’aumento delle infezioni di questi virus ha indotto, in particolare, a obblighi parziali di mascherina in sei stati degli Stati Uniti. Gli ospedali del Wisconsin, le contee della California e i sistemi sanitari di Illinois, New Jersey, Indiana e New York City ora richiedono mascherine in zone sensibili come gli ambienti sanitari per combattere l’escalation dei casi di virus respiratori. Un dato tra tutti: negli Usa, i casi di norovirus sono al livello più alto in questo periodo rispetto al 2012. In più, i ricoveri ospedalieri per RSV sono aumentati di quasi il 40% nelle ultime due settimane. Finora, sempre negli Stati Uniti, 37mila persone sono state ricoverate in ospedale e 1.500 sono morte per influenza. Inoltre, il COVID-19 ha causato tra 72mila e 120mila ricoveri ospedalieri, tra cui almeno 8.200 decessi. Tuttavia, l’obbligo non è onnicomprensivo e riguarda solo alcune zone sensibili nei sei stati che lo hanno introdotto. Una misura del genere sarebbe necessaria anche in Italia?
Il parere dell'esperto
"Questa compresenza di virus non è certamente un fatto nuovo. Tranne il Covid, che può essere presente durante tutto l'anno, gli altri tipi sono stagionali – spiega al FattoQuotidiano.it il professor Roberto Cauda, docente di Malattie infettive dell'Università Cattolica e dell'Università Campus bio-medico -. Sicuramente il virus più importante è quello influenzale; mentre in questa fase, almeno in Italia e in Europa, il Covid ha una minore circolazione. Gli altri due virus – respiratorio e sinciziale che colpisce prevalentemente i bambini – hanno comunque avuto una circolazione soprattutto nei mesi invernali. Questa diffusione è favorita in particolar modo dalle basse temperature e dalla maggiore frequentazione di luoghi chiusi e affollati".
Quando in questi casi l'introduzione delle mascherine è una misura necessaria?
"La reintroduzione delle mascherine è legata al numero di casi di infezione che sicuramente sono stati tali, in particolare negli Usa, da giustificare questa misura. Di fatto, la mascherina è un elemento che protegge nei confronti di tutte le malattie, in particolare delle forme virali che si trasmettono per via aerea. Ma in Italia, vista la situazione epidemiologica, il suo uso non è giustificato in nessun modo. Non è quindi necessario procedere a una misura così draconiana".
In quali casi si rivela indispensabile?
"Di fronte a individui fragili che potrebbero contrarre la malattia in forme gravi. Mi riferisco in particolare a persone che presentano patologie pregresse o immunodepresse: soprattutto in luoghi chiusi, devono indossare la mascherina.
E nelle strutture ospedaliere?
"Laddove ci sono soggetti fragili come negli ospedali e nelle RSA, potrebbe essere un'opzione su base volontaria, almeno inizialmente; se però il numero di contagi dovesse crescere indossare la mascherina diventerebbe una precauzione da adottare in modo sistematico, perché sarebbe un indubbio vantaggio per la protezione dei pazienti".
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