David Lynch morto – Il cinema surreale, misterioso, oscuro di un regista radicale con l'aura di santità autoriale
Ieri alle 02:35 PM
"Bellissima giornata, sole splendente e cielo azzurro per tutta la vita". L'addio a David Lynch, parafrasando una delle tante previsioni del tempo che il regista statunitense spediva da uno scantinato caricandole su Youtube negli ultimi anni di pressoché totale inattività, gliel'hanno dato i suoi familiari su Facebook. "È con profondo dispiacere che noi, la sua famiglia, annunciamo la scomparsa dell’uomo e dell’artista, David Lynch. Apprezzeremmo un po’ di privacy in questo momento. C’è un grande buco nel mondo ora che non è più tra noi. Ma, come direbbe lui, “Tieni gli occhi sulla ciambella e non sul buco".
Lynch aveva 78 anni (ne avrebbe compiuti 79 tra quattro giorni), dieci film più una rivoluzionaria serie tv (Twin Peaks) in 47 anni di carriera, 4 nomination e mai un Oscar (nel 2020 quello alla carriera) e un'aura di profana e radicale santità autoriale che lo aveva elevato da inizio anni ottanta a rango di originalità assoluta.
Surreale, misterioso, oscuro, inafferrabile, velatamente comico, il cinema di Lynch è una sorta di irripetibile e inarrivabile paradigma stilistico ed estetico che ha fatto storia e scuola, sporgendosi in uno spazio di spiegazioni razionali impossibili. Il regista originario di Missoula nel Montana aveva rivelato che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere un film.
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