Mille morti sul lavoro nei primi 11 mesi del 2024: +3,3% sull'anno prima. Aumenti nelle costruzioni e nel trasporto e magazzinaggio

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Mille morti in 11 mesi. Sono le vittime del lavoro accertate finora nel 2024, e si parla solo dei casi regolarmente denunciati all’Inail. Sono diminuiti da 745 a 731 i casi avvenuti sul lavoro in senso stretto, mentre salgono quelli nel tragitto casa-lavoro, da 223 a 269. Rispetto al 2023 l’incidenza dei decessi sul totale degli occupati Istat segna un +2%. I morti sono aumentati soprattutto nell’industria e nei servizi (da 823 a 852), meno in agricoltura (da 113 a 116). Nel settore statale i morti sono stati 32 in entrambi gli anni.

Tra i settori con più decessi in occasione di lavoro ci sono le costruzioni con 147 casi (contro i 139 del 2023), il trasporto e magazzinaggio con 99 casi (97 nel 2023), il manifatturiero con 94 casi (96 nel 2023), il commercio con 51 (61 nel 2023) e il noleggio e servizi di supporto alle imprese con 37 (35 nel 2023). Dall'analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Ovest (da 254 a 268 denunce), al Centro (da 176 a 193) e nelle Isole (da 84 a 104), e cali al Sud (da 235 a 227) e nel Nord-Est (da 219 a 208). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Sicilia (+15), il Lazio (+12), la Lombardia e la Toscana (+11 ciascuna) e l'Emilia-Romagna (+7), per i cali più evidenti il Veneto (-22), l'Abruzzo (-13), il Piemonte (-6), l'Umbria (-4) e il Friuli-Venezia Giulia (-3).

L’incremento rilevato nel confronto dei periodi gennaio-novembre 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 893 a 920, sia a quella femminile, da 75 a 80. Aumentano le denunce dei lavoratori italiani (da 788 a 791), ma soprattutto di quelli extracomunitari (da 136 a 160) e comunitari (da 44 a 49). L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra gli under 15 (da 2 a 7 casi), tra i 20-29enni (da 90 a 98), tra i 35-39enni (da 56 a 69), tra i 45-54enni (da 231 a 254) e tra gli over 59 (da 238 a 259). Riduzioni si registrano tra i 15-19enni (da 20 a 14), tra i 30-34enni (da 53 a 51), tra i 40-44enni (da 87 a 67) e tra i 55-59enni (da 191 a 179). Al 30 novembre di quest'anno risultano 11 denunce di incidenti plurimi per un totale di 34 decessi, 12 dei quali stradali. Nei primi 11 mesi del 2023 risultavano 12 denunce di incidenti plurimi per un totale di 31 decessi, 17 dei quali con mezzo di trasporto coinvolto (stradali, ferroviari, ecc.).

Per quanto riguarda gli infortuni di qualsiasi gravità, nel complesso tra gennaio e novembre ne sono stati riportati 543.039, in aumento dello 0,1% rispetto ai 542.568 dello stesso periodo del 2023, dell'8,1% rispetto a gennaio-novembre 2021 e del 10,3% rispetto a gennaio-novembre 2020 ma in diminuzione del 16,7% sul 2022 e dell'8,1% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica. Tra gli under 15 si registra il maggiore incremento percentuale, effetto dell'estensione della tutela assicurativa degli studenti. Tenendo conto dei dati sul mercato del lavoro rilevati mensilmente dall'Istat e rapportando il numero degli infortuni denunciati a quello degli occupati, l'incidenza infortunistica passa dalle 2.557 denunce ogni 100mila occupati Istat del 2019 alle 2.257 del 2024, con un calo dell'11,7%.

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