Rinnovabili in crescita, per la prima volta pareggiano il contributo delle fonti fossili al fabbisogno di elettricità. Terna: "Record storico"

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Il 2024 sarà ricordato come l'anno in cui le fonti rinnovabili hanno eguagliato, e in alcuni momenti superato, il contributo delle fonti fossili nella copertura della domanda di energia elettrica in Italia. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, i consumi elettrici italiani sono cresciuti del 2,2% rispetto al 2023, raggiungendo i 312,3 miliardi di kWh e le energie pulite hanno fornito il 41,2% dell’elettricità consumata.

La crescita delle rinnovabili è stata trainata principalmente dall'idroelettrico, che ha registrato un +30,4%, e dal fotovoltaico, che ha toccato nuovi massimi con un aumento del 19,3%, superando i 36 TWh prodotti. In calo invece la produzione eolica (-5,6%) e geotermica (-0,8%). Dati che riflettono un conseguente crollo della produzione a carbone (-71%), ormai quasi azzerata tranne che in Sardegna, che ha portato a una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 8 milioni di tonnellate. Le fonti fossili, pur ancora necessarie, hanno visto un calo complessivo del 6,2%, mentre l'Italia ha aumentato la sua capacità di esportare energia elettricarinnovabile (+47,9% rispetto al 2023). A dicembre, per la prima volta, l'export ha superato i 4.000 MW in alcune ore, confermando che il nostro Paese non è solo un importatore di energia, ma sta diventando un fornitore chiave per il sistema europeo.

La domanda elettrica, cresciuta soprattutto nei mesi estivi per le temperature superiori alla media, è stata soddisfatta per l'83,7% con produzione nazionale, mentre il restante 16,3% è stato garantito dagli scambi con l'estero. A livello territoriale, l'aumento dei consumi è stato uniforme: +2,2% al Nord, +2,3% al Centro e +2,1% al Sud e nelle Isole. Un altro segnale importante arriva dalla crescita delle installazioni rinnovabili: nel 2024 sono stati aggiunti 7.480 MW di nuova capacità, portando il totale a 76,6 GW, superando di quasi 1.700 MW il target fissato dal governo. Anche gli accumuli elettrici, indispensabili per gestire l'intermittenza delle fonti rinnovabili, hanno fatto passi da gigante: la capacità è aumentata di 2.113 MW, grazie a incentivi fiscali per i piccoli impianti e a contratti a lungo termine per quelli industriali. L'ultima svolta è avvenuta a dicembre, con un aumento della domanda del 2,8% rispetto allo stesso mese del 2023, grazie a una maggiore produttività nazionale e al contributo crescente delle rinnovabili, che hanno coperto il 31,7% del fabbisogno mensile. La produzione fotovoltaica, in particolare, è esplosa con un +35,3%.

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