Vagnozzi svela il trucco di Sinner: "È un dormiglione. Una volta non gli suonò la sveglia e…"

https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2025/01/22/vagnozzi-sinner-1050x551.jpg

“Già ieri lo avevamo visto meglio e il meteo ha aiutato. Non faceva caldo come l'altro giorno, ma già sapevamo che aveva recuperato da quel piccolo fastidio e che stava bene. Era un po’ stanco, aveva mal di testa e un po’ di mal di pancia, abbiamo preferito non far riscaldamento e conservare energie, e una volta in campo con il caldo e l'umidità è andato in sovra sforzo e questo ha causato un po’ di nausea, tutto qua”. Simone Vagnozzi, coach di Jannik Sinner, dopo la vittoria ottenuta dall'azzurro ai quarti di finale degli Australian Open contro Alex De Minaur ha fatto chiarezza in conferenza stampa sul malessere accusato agli ottavi nel corso della sfida con Holger Rune.

“Per andare avanti in questi tornei può capitare di avere una giornata no e lui lo sta imparando – ha sottolineato l’allenatore – L'altro giorno ha gestito molto bene tatticamente la partita. Ormai è in modalità ‘mostro’, come lo chiama il romanaccio Marco Panichi (il preparatore atletico, ndr)". Un recupero lampo, forse anche merito del riposo che Sinner ha detto essere la sua attività principale: "È davvero un dormiglione – prosegue il tecnico – Pensate che lo scorso anno, prima del match contro Baez, non aveva sentito la sveglia e abbiamo dovuto farlo alzare dal letto in fretta e furia, fargli dei panini veloci prima di andare al campo. Lui è così". Per la cronaca: Sinner vinse quel match con un comodo 6-0 6-1 6-3 in un’ora e 52 minuti di gioco.

Vagnozzi si è poi soffermato sull’addio di coach Darren Cahill previsto a fine stagione. “Sapete quanto mi trovi bene con Darren – ha evidenziato – Sono dispiaciuto, ma lo capisco bene perché ha fatto questo lavoro davvero per molti anni. Per il momento, stiamo pensando a quel che possiamo fare quest'anno e poi tra qualche mese vedremo quel che succederà”. All’allenatore è stato poi chiesto se possa bastare lui da solo: “Non so se mia moglie a casa sarà d'accordo – ha scherzato ancora il marchigiano – Penso che ci vorrà qualcuno perché da solo 50 settimane l'anno fuori sarebbe complicato. Vedremo, non ne abbiamo parlato, l'anno è appena iniziato e abbiamo ancora tanti viaggi, tanti chilometri e tanti tornei. Posso dire che sono stati anni importanti e che oggi grazie a Darren mi sento un coach migliore“.

L'articolo Vagnozzi svela il trucco di Sinner: “È un dormiglione. Una volta non gli suonò la sveglia e…” proviene da Il Fatto Quotidiano.

img

Top 5 Serie A

×