Cosa deve temere Sinner contro Ben Shelton: quella statistica sui tie-break che potrà essere decisiva
Oggi alle 10:46 AM
Ben Shelton “serve bene, non dà ritmo. Sarà una partita diversa”. Nelle parole di coach SimoneVagnozzi c’è un’estrema sintesi delle insidie che attendono JannikSinner nella semifinale degli AustralianOpen2025. Se Alex De Minaur si è dimostrato ancora una volta l’avversario perfetto del numero 1 al mondo, la stessa cosa non si può dire del 22enne talento americano, numero 20 al mondo ma già proiettato a ridosso della top 10 dopo la sua cavalcata a Melbourne. Shelton è in questo momento il fiore all’occhiello della nuova generazione di tennisti made in Usa, che punta sui vari Michelsen, Tien e Basavareddy per tornare ai vertici. Il gigante di Atlanta, 88 kg per 193 cm, porta con sé molti degli stereotipi del tennista americano: la sua arma migliore è il servizio, seguito da un dritto potente, e non disdegna il gioco al volo. Ma è molto discontinuo, anche all’interno di uno stesso match.
Shelton era già esploso agli Us Open 2023, quando ancora 20enne raggiunse la semifinale. In quella stagione si era presentato al mondo del tennis arrivando ai quarti proprio agli Australian Open. Sempre nel 2023, poche settimane dopo il suo exploit a New York, ha affrontato JannikSinner per la prima volta al Masters 1000 di Shangai: vittoria al tie-break del terzo set (e su questo aspetto torneremo). Nessuno ancora poteva saperlo, ma quella è stata l’ultima volta in cui Sinner ha perso contro un giocatore fuori dai primi 10 al mondo. Da quel momento, infatti, le traiettorie delle carriere di Sinner e Shelton hanno preso due direttriciopposte. L’altoatesino ha cominciato la sua ascesa verso la vittoria di due Slam e la conquista del primo posto nel ranking. L’americano invece ha vissuto un 2024 complicato, con tanti bassi e la magra consolazione della vittoria dell’Atp 250 di Houston.
Dopo il primo incontro, Sinner e Shelton si sono affrontati ben 4 volte. L’azzurro si è preso la rivincita già a Vienna nel 2023, poi lo ha battuto nell’ultima stagione sia a Indian Wells, sia a Wimbledon, sia a Shangai. Il totale dei precedenti quindi dice 4 a 1 per Sinner. Ma attenzione: in tutti questi match almeno un set si è concluso al tie-break. D’altronde, la migliore qualità di Shelton è proprio la capacità di dominare i suoi turni in battuta. Ha un ottimo servizio, reso ancora più insidioso dal fatto di essere mancino. E poi quel dritto per chiudere lo scambio nel giro di pochi colpi. In questi AustralianOpen si è rivista la migliore versione di Shelton, quella del 2023 per intenderci. L’americano ha eliminato due azzurri: Lorenzo Musetti al terzo turno e Lorenzo Sonego ai quarti. Entrambi sono andati vicini a giocare il quinto set, entrambi sono capitolati al tie-break del quarto.
D’altronde, in cinque partite a Melbourne, Shelton ha già giocato 7 tie-break. Segno di come sappia difendere il suo servizio. Di questi, poi, ne ha vinti ben 5. Sinner quindi dovrà sapere che sarà alta la possibilità di giocarsi almeno un set al tie-break. E dovrà mantenere il rendimento stellare che ha avuto nell’ultima stagione. Le statistiche parlano chiaro: l’altoatesino in tutto il 2024 ha vinto il 75% dei tie-break che ha giocato. In questo Australian Open ne ha giocati solo due, al primo turno contro il cileno Jarry, e li ha vinti entrambi. Per indirizzare la semifinale, per Sinner sarà dunque fondamentale confermare questo trend anche contro Shelton.
Oltre a sottolineare le qualità dell’americano al servizio, Vagnozzi ha sottolineato un altro aspetto del gioco dell’americano: “Non dàritmo“. Mentre Paolo Bertolucci ha parlato così: “Shelton non è uno scienziato ma tira davveroforte“. Sono due concetti che vanno di pari passo. Il 22enne di Atlanta è imprevedibile, alterna vincenti spiazzanti a errori altrettanto sbalorditivi. Sinner dovrà riuscire a mantenere la barra dritta e la solidità del suo gioco, senza farsi trascinare dagli alti e bassi del suo avversario. Difficilmente potrà palleggiare come contro De Minaur, ma dovrà farsi trovare pronto quando arriveranno le occasioni per indirizzare il match. I pressure point sono il suo pane (è primo anche in questa voce secondo i dati dell’Atp), ma servirà anche la scioltezza in battuta per avere un punto fermo a cui ancorarsi. Insomma, Sinner dovrà fare il Sinner, come dimostrano anche gli ultimi 4 precedenti. Di fronte, però, avrà un Shelton in grande forma che proverà con la sua sfrontatezza a mettere in dubbio le certezze del numero 1 al mondo.
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