Hamas comunica i nomi delle 4 soldatesse che saranno rilasciate domani. "Violato l'accordo, dovevano essere liberate prima le donne civili"

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Hamas ha comunicato i nomi delle 4 donne israeliane tenute in ostaggio che saranno liberate domani nel secondo scambio di prigionieri con Tel Aviv previsto l'accordo di cessate il fuoco a Gaza. Le autorità dello Stato ebraico hanno chiesto ai media di non pubblicare i nomi finché non saranno state informate le famiglie.

Si tratta di 4 giovani soldatesse: Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, tutte ventenni, come ha spiegato il portavoce dell'ala militare della fazione palestinese, Abu Ubaida, secondo quanto riferito da al-Arabiya. Le quattro appartengono all'unità di sorveglianza elettronica delle Israel Defense Forces, che ha il compito di analizzare in tempo reale le immagini delle telecamere collocate lungo il confine di Gaza. Sono state rapite il 7 ottobre 2023 dai miliziani di Hamas che avevano fatto irruzione nella base di Nahal Oz, uccidendo 52 soldati israeliani. Fu proprio il loro gruppo di analiste, disarmate, a informare gli alti livelli dell'Idf che nella Striscia c’erano molti movimenti sospetti che facevano capire che Hamas stava preparando un'azione. Il loro rapporto non venne preso sul serio dai vertici militari. In tutto le osservatrici portate via dalla base furono cinque: della quinta, Agam Berger, non si hanno ancora notizie.

In base all’accordo le 4 dovrebbero essere liberate in cambio di 180 prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Ma la decisione di Hamas di liberare quattro soldatesse rappresenterebbe una violazione dell'accordo sul cessate il fuoco. In base all'accordo, riferisce il Times of Israel, dovranno essere rilasciate per prime le donne civili, poi le soldatesse, quindi gli anziani e infine coloro che vengono ritenuti molto malati. Se saranno confermati i nomi, quindi, vorrà dire che le civili Arbel Yehud, prigioniera di una fazione della Jihad islamica di cui Tel Aviv mercoledì aveva chiesto la liberazione, e Shiri Bibas, madre dei due bambini, entrambe ancora detenute a Gaza, non saranno liberate domani.

Il premier Benjamin Netanyahu ha convocato il ministro della Difesa Israel Katz e i responsabili della sicurezza per valutare come rispondere alla violazione dell'accordo. Secondo il Times of Israel lo Stato ebraico potrebbe ritirarsi dal suo impegno di consentire ai palestinesi di tornare nel nord di Gaza oppure potrebbe modificare o limitare l'elenco dei prigionieri palestinesi da liberare.

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