Sinner-Zverev, la finale degli Australian Open in numeri: primo contro secondo, quella sfida aperta da 509 giorni

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Il numero 1 contro il numero 2 al mondo. Stando al ranking Atp, la finale degli Australian Open non poteva offrire nulla di meglio di una sfida tra Jannik Sinner e AlexanderZverev. È vero, in molti avrebbero preferito vedere l’altoatesino opposto a Novak Djokovico CarlosAlcaraz. Ma, seppure un po’ sotto traccia, il campione tedesco di 27 anni ha dimostrato anche a Melbourne di essere oggi più solido e consistente degli altri due grandi rivali di Sinner. Anche la loro finale, comunque, sarà una prima voltaassoluta. Il settimo incrocio tra i due: Zverev guida nei precedenti per 4 a 2. L’ultima volta a Cincinnati vinse Sinner, la più significativa risale agli Us Open2023 e trionfò Zverev (ma ci torneremo). I numeri, nel complesso, dicono che sarà ovviamente una sfida equilibrata, con l’azzurro leggermente favorito. Certamente, è la finale più giusta: quella tra i due giocatori che hanno messo in mostra il miglior tennis durante questi AustralianOpen2025.

1 e 2
È la nonavolta che una finale degli Australian Open vede di fronte il numero 1 e il numero 2 al mondo, considerando solo le 38 edizioni dal 1988 ad oggi, ovvero da quando il torneo si gioca sul cemento di Melbourne. I numeri sorridono a Sinner: 6 volte su 8, finora, a vincere il titolo Slam è stato il primo nel ranking.

4
Sono le vittoriedi Zverev nei 6 precedenti contro Sinner. Quella di domenica sarà la prima volta che i due si affrontano in una finale. Il primo incrocio risale al 2020: un giovane altoatesino dai capelli rossi, nemmeno 20enne, stupì Parigi battendo Zverev in 4 set agli ottavi del Roland Garros. Poi però il tedesco è uscito vincente dai successivi 4 match contro Sinner. Tutte partite molto tirate, con tanti tie-break e spesso decise all’ultimo set. L’ultima sfida tra i due invece ha visto trionfare l’altoatesino, in quella che di fatto fu una finale anticipata del Masters 1000 di Cincinnati ad agosto scorso. Anche quello fu un match durissimo: 7-6, 5-7, 7-6. Giusto per capire di che tenore potrebbe essere la finale di domenica 26 gennaio.

13,5
Sono le ore passate in campo da Zverev in questo Australian Open prima della finale: 13 e mezza contro le 15 ore e spicci di Sinner. La differenza l’ha fatta soprattutto la semifinale, dove il tedesco ha beneficiato del ritiro di Novak Djokovic dopo un primo set infinito (1 ora e 20 minuti). In generale, il tedesco arriva alla finale molto più riposato rispetto all’azzurro: non ha faticato in semifinale e ha giocato il quarto contro Tommy Paul martedì 21 gennaio, un giorno prima rispetto alla sfida tra Sinner e De Minaur.

20
Sono i dropshot giocati da Sinner nell’ultimo confronto con Zverev, a Cincinnati. Non c’è dubbio che, al di là delle performance al servizio e in risposta (di cui parleremo dopo), la finale si giocherà molto sugli scambi da fondocampo. E le palle corte potrebbero diventare un’arma in più per l’azzurro, per provare a sorprendere il tedesco e costringerlo ad avanzare a rete.

67
Sono gli ace messi a segno da Zverev nel corso del torneo. Solo Opelka (78 in 2 partite) e Mensik (69 in 3 match) hanno fatto meglio. Sinner è un po’ più indietro, a quota 53. Non è un mistero che il tedesco (alto 1 metro e 98 centimetri, 7 in più dell’altoatesino) faccia della sua battuta una delle armi principali.

81
È la percentuale di punti vinti da Sinner con la primadi servizio (256 su 318) durante questo Australian Open. Nonostante la sua battuta, Zverev è leggermente più indietro (78%, 279 su 359). Una chiara evidenza di come entrambi, anche l’azzurro, possono fare affidamento su una solida prestazione al servizio per evitare di subire break.

126
Sono i punti vinti da Sinner in questo torneo rispondendo alla prima di servizio dei suoi avversari. È un numero alto, ma Zverev è lì vicino, a quota 116. L’altoatesino però è leader assoluto se si parla invece di risposta alla seconda: 115 punticonquistati, contro i 91 di Zverev. Anche in questo caso nessun mistero: Sinner è in grado di mettere molta pressione al suo avversario durante i turni in cui risponde, magari costringendo Zverev a forzare il suo servizio. Sarà un’altra chiave di volta del match.

231
Sono i giorni passati dall’ultima finale Slam giocata da Zverev. Era il 9 giugno 2024: sconfitta in 5 set al Roland Garros contro CarlosAlcaraz. Per il 27enne è già il secondo titolo Slam sfumato sul più bello. Successe anche nel 2020, agli UsOpen: fu sconfitto sempre in finale, sempre al quinto set, al termine di un drammatico tie-break che vide trionfare l’austriaco DominicThiem. Finora è proprio questa la macchia sulla carriera di Zverev, che ha vinto tantissimo (23titoli, tra cui due Atp Finals, più un oroolimpico) ma non è mai riuscito a conquistare un Major. Sotto pressione, spesso capitola. Come dimostra anche la statistica qui sotto.

259.4
Una statistica strana, ma non per questo poco significativa: si chiama Under Pressure Rating, viene stilata dall’Atp e in teoria dovrebbe definire chi sono i tennisti che giocano meglio i punti sottopressione. Sinner, manco a dirlo, è primo: considerando l’intero 2024 (i dati più aggiornati) gli viene appunto attribuito un rating di 259.4. Questa voce tiene conto delle palle break convertite, dei break point salvati, dei tie-break vinti e dei set decisivi vinti. Zverev è molto più in basso rispetto a Sinner, addirittura in 22esimaposizione, con un rating di 222.4.

509
La finale degli Australian Open può rappresentare, per Sinner come per Zverev, la chiusura di un cerchio aperto da 509 giorni. Precisamente dal 5 settembre 2023, quando appunto il tedesco sconfisse l’altoatesino agli ottavi di finale degli Us Open. Un match massacrante: oltre 4 ore di pura battaglia, con Zverev vittorioso 6-3 al quinto set. Per Sinner è stato, col senno del poi, il punto di svolta della carriera. Dopo quella delusione, decise di prendersi un periodo di riposo e allenamento. Una sorta di messa a punto mentale, fisica e tecnica, da cui è uscito quel giocatore che ha poi dominato il circuito Atp. Dopo quel match perso nella notte newyorchese, Sinner ha iniziato infatti a macinare trionfi a ripetizione. Quella rimane ad oggi l’ultima sconfitta dell’altoatesino in uno Slam sulcemento, visto che nel 2024 ha conquistato Australian Open e Us Open, e adesso è di nuovo in finale a Melbourne. Se Zverev riuscisse a batterlo, sarebbe l’uomo in grado di interrompere questa striscia, che lui stesso aveva involontariamente aperto. Sinner invece potrebbe sconfiggere anche l’ultimotabù che gli è rimasto sul cemento e scavare un solco netto tra lui e il suo primo rivale in classifica.

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