Monte dei Paschi – La crisi, il salvataggio pubblico, il risanamento e il ritorno all'utile. Fino all'offerta a sorpresa per Mediobanca

https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2022/10/17/mps_1200-1050x551.jpg

Praticamente fallita, salvata dallo Stato e poi risanata grazie anche al provvidenziale aumento dei tassi di interesse della Bce, Mps si considera la banca “più antica del mondo ancora in attività” con la sua nascita fissata al 1472. Secoli di storia che hanno visto un'accelerazione negli anni 2000 quando la banca, ancora nelle mani pubbliche della Fondazione che faceva capo a Comune e Provincia di Siena, decise nel 2007 l'acquisizione per oltre 10 miliardi di Banca Antonveneta – pagata dagli spagnoli 6,6 miliardi pochi mesi prima – con l’ambizione divenire un grande attore nazionale. Un'operazione che sbilanciò il gruppo subito prima dell’ondata di piena della crisifinanziaria mondiale e dei debiti sovrani e in seguito costrinse la Fondazione, che si era indebitata per finanziarla, a cedere il controllo.

A luglio del 2016 Mps risultò la peggiore fra le 51 banche del Vecchio continente sottoposte allo stress test dell’Autorità bancaria europea. Il governo salvò il Monte con 5,4 miliardi (di cui 1,5 di rimborso agli obbligazionisti) nell’ambito di un decreto Salvabanche da 20 miliardi di euro. Nel 2017 il Tesoro divenne così primo azionista avviando al contempo una nuova azione di risanamento sotto la sorveglianza della Bce. Falliti i tentativi di fonderla con Unicredit, il Tesoro ha deciso di concerto con la Ue la cessione della quota. A novembre scorso il terzo collocamento del 15% fa scendere la quota statale all'11,2% a beneficio di Banco Bpm e Anima, che si assicurano un ruolo di primo piano nell'azionariato di Siena, con una quota aggregata pari al 9% del capitale (il Banco ha lanciato un'Opa su Anima). Entrano anche Delfin (Del Vecchio) che ha ora aumentato la sua quota al 9,78% e con circa il 5% il gruppo Caltagirone, azionista sia della banca che dell'asset manager.

Dopo la parentesi del post Covid il bilancio di Mps ha conosciuto una svolta grazie anche all'aumento dei tassi della Bce che ha spinto il margine di interesse, motore del bilancio di una banca retail come il Monte e che ha fatto tornare il dividendo dopo 13 anni. Il gruppo senese ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile di 1,57 miliardi di euro, in crescita del 68,6% rispetto allo stesso periodo del 2023, a cui il terzo trimestre ha contribuito con 407 milioni di euro.

Quanto ai processi per le presunte irregolarità legate ai derivatiAlexandria e Santorini, Chianti Classico e Fresh, realizzati tra 2008 e 2012 per coprire secondo l'accusa le perdite causate dall’acquisizione di Antonveneta, nel 2023 la Cassazione ha confermato le assoluzioni in appello per l'ex presidente Giuseppe Mussari, l'ex direttore generale Antonio Vigni e gli altri 13 imputati tra i quali due ex dirigenti di Nomura e sei di Deutsche Bank. In primo grado nel 2019 Mussari era stato condannato a 7 anni e 6 mesi, Vigni a 7 anni e 3 mesi, l'ex manager Gian Luca Baldassarri a 4 anni e 8 mesi e l'ex direttore finanziario Daniele Pirondini a 5 anni e 3 mesi. Nel 2022 in appello sono arrivate le assoluzioni. Mussari, Vigni e Baldassarri avevano già ottenuto un’altra assoluzione definitiva nel processo per ostacolo alla vigilanza di Bankitalia sulla ristrutturazione del derivato Alexandria con Nomura: era tutto alla luce del sole, nessuno ha nascosto alle autorità di controllo gli strumenti che hanno affossato il Monte. Proseguono invece i processi per altri filoni di indagine legati ai crediti deteriorati, che vedono imputati l'ex presidente Alessandro Profumo e l'ex ad Fabrizio Viola.

Ha impegnato a lungo le aule di giustizia anche la vicenda della morte il 6 marzo del 2013 di David Rossi, all’epoca capo della comunicazione di Mps, trovato morto sulla strada su cui si affacciava il suo ufficio a Siena. La morte è stata archiviata per due volte come suicidio dalla Procura di Siena. I pm che hanno partecipato al sopralluogo nel suo ufficio sono stati assolti dall’accusa di falso ideologico per non aver redatto verbale. La seconda Commissione parlamentare di inchiesta sul caso ha chiesto pochi mesi fa di appurare eventuali connessioni tra la sua morte e la criminalità organizzata, in particolare riguardo a "presenze della 'ndrangheta o di 'ndranghetisti" intorno al contesto della banca senese e al decesso di Rossi. Pochi giorni fa è stato rinviato a giudizio per false dichiarazioni l'ex comandante provinciale dei carabinieri di Siena Pasquale Aglieco, che in audizione alla prima commissione parlamentare aveva detto di essere arrivato a Piazza Salimbeni per caso dopo aver seguito una volante che passava a sirene spiegate e riferito che il pm inquirente Antonino Nastasi toccò il computer personale di Rossi, rovesciò sulla scrivania il contenuto del cestino dove c’erano fazzolettini intrisi di sangue, chiuse la finestra e rispose al cellulare del manager di Mps.

L'articolo Monte dei Paschi – La crisi, il salvataggio pubblico, il risanamento e il ritorno all’utile. Fino all’offerta a sorpresa per Mediobanca proviene da Il Fatto Quotidiano.

img

Top 5 Serie A

×