Al via Psychedelicare, raccolta firme europea per promuovere la ricerca sull'uso degli psichedelici nelle terapie per la salute mentale

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“Invitiamo la Commissione europea a promuovere un accesso equo, tempestivo, a prezzi abbordabili, sicuro e legale alle innovative terapie assistite da psichedelici“. È la richiesta di un gruppo di organizzazioni europee tra cui l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e il movimento politico paneuropeo Eumans di Marco Cappato, che hanno lanciato con questo obiettivo l’Iniziativa dei cittadini Europei Psychedelicare. Occorre raccoglierne un milione in almeno sette paesi europei entro 12 mesi (di cui almeno 53.580 in Italia) perché la Commissione sia tenuta a prendere in considerazione la richiesta.

“Oggi nell'Unione Europea più di una persona su sei soffre di problemi di salute mentale. Mentre il costo economico stimato supera i 600 miliardi di euro all'anno, il costo umano è incalcolabile”, ricorda Eumans. “Nonostante l'introduzione degli antidepressivi SSRI decenni fa, le innovazioni nel campo della psicofarmacologia sono state scarse, lasciando molti pazienti senza una risposta adeguata ai trattamenti disponibili. Gli effetti collaterali e l'uso prolungato dei farmaci esistenti spesso peggiorano la qualità della vita, trattando i sintomi senza risolvere le cause profonde”.

Di qui la volontà di sfruttare il potenziale terapeutico di sostanze come psilocibina, Dmt, Lsd e Mdma per le terapie. Queste sostanze, già in uso terapeutico in Paesi come USA, Canada, Australia e Svizzera, hanno dimostrato di offrire miglioramenti clinici significativi e duraturi per disturbi come la depressione resistente ai farmaci, il disturbo da stress post-traumatico e le dipendenze, come riportano i promotori.

Psychedelicare.eu punta a far sì che l’esecutivo Ue stabilisca standard condivisi per le terapie psichedeliche in Europa, promuova la ricerca scientifica su queste sostanze e incoraggi e sostenga una revisione delle convenzioni ONU che ostacolano la ricerca e l'uso terapeutico. Per trasformare questa visione in realtà, l'iniziativa deve raccogliere un milione di firme in almeno sette paesi europei entro 12 mesi.

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