"Asterischi e schwa vietati? Le emergenze nella scuola sono altre": i sindacati contro la circolare di Valditara

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"È sempre successo che i governi, soprattutto di destra, cercassero di irregimentare la lingua ma quest'ultima evolve, sfugge". A prendersela con la circolare del ministero dell'Istruzione e del Merito che vieta l'uso del simbolo grafico dell'asterisco (*) o dello schwa (ə) nelle comunicazioni ufficiali delle istituzioni scolastiche, è lo scrittore e professore di italiano, EnricoGalliano. Ma non è il solo. In queste ore la nota firmata dalla capo dipartimento di viale Trastevere, CarmelaPalumbo, ha fatto il "miracolo" di ricompattare persino i sindacati confederali che chiedono al ministro Valditara di occuparsi "dei problemi reali" (Uil) lasciando perdere "le sterili battaglie ideologiche" (Flc Cgil) di "scarsissimo interesse pubblico" (Cisl).

Poco dopo la pubblicazione della nota di Palumbo, Galliano, sul suo profilo Facebook ha scritto: "Non l’abbandono scolastico a livelli scandalosi. Ma figurati, non i quattro studenti su dieci che soffrono di ansia scolastica. Scherziamo? Non gli insegnanti di sostegno che mancano. Non le quattro scuole su dieci a rischio sicurezza. Non i doposcuola che ormai non fa più nessuno. Non le classi con 28 studenti. Non gli insegnanti a continuo rischio burnout, per stipendi fra i più bassi d’Europa. La schwa. L’asterisco. Questi i veri problemi. Maivisto, in vent’anni di carriera, un solo documento scolastico con la schwa o l’asterisco. Non so voi".

Un post che ha fatto il giro della rete. Ma lo scrittore non si è fermato qui. Interpellato da IlFattoQuotidiano.it in merito alla circolare del ministero che cita anche l'Accademia della Crusca, spiega: "Quando ci sono governi tendenzialmente di destra c'è la volontà di difendere la patria lingua ma quest'ultima fa la sua strada. Tra vent'anni magari sarà normalissimo adottare pronomi adattati al genere. Le circolari ministeriali che davano disposizioni sulla forma da adottare da parte delle istituzioni sono state diverse nel corso della storia: c'è da sempre persino un tentativo di preservare la purezza disconoscendo che la lingua italiana è un impasto di forestierismi".

Con lui anche Vera Gheno la linguista e saggista, sostenitrice dell’uso dello schwa (ə) che, interpellata dal Fatto.it, fa una riflessione: "La circolare del ministero è totalmenteinutile. La questione centrale di questi usi è il contesto. È chiaro che fa differenza adoperare asterischi e schwa se si sta parlando di un contesto informale o in quello istituzionale. Le sperimentazioni linguistiche non ci dovrebbero stare in quest'ultimi. Ma facciamo una simulazione: se, invece, di asterischi il ministero si fosse occupato di emoticon quale sarebbe stata la reazione? Si sarebbe detto è ovvio. Funziona allo stesso modo. Non ha senso porsi la questione, si tratta di un distrattore. Penso piuttosto che servirebbe una bella revisione del burocratese nelle comunicazioni ufficiali".

Gheno si toglie anche un sassolino dalla scarpa: "Così come non si possono imporre usi linguistici così non si possono vietare, solo nei totalitarismi accade che si ostacoli l'uso".

Stavolta non ce la fa a essere moderata nemmeno la segretaria nazionale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci: "La circolare a firma del capo dipartimento sulla necessità di chiarire l'uso del simbolo grafico * o dello schwa nelle comunicazioni istituzionali appare, più che una notizia, un'istanza di scarsissimo interesse pubblico; preme piuttosto sottolineare come siano invece importanti, da parte del ministero altri tipi di supporto e sostegno da rivolgere alle scuole che da troppo tempo operano in condizioni di forte difficoltà operativa ed organizzativa di fronte ai tanti adempimenti che vengono richiesti in assenza di un reale e fattivo supporto e sostegno".

Un pensiero condiviso dal numero uno della Uil Scuola, Giuseppe D'Aprile: "Le vere emergenze della scuola sono l'abbandono, la sicurezza degli edifici, i tagli operati per tutto il personale, il sovraffollamento delle classi, il precariato, che non ha eguali in nessun altro settore del pubblico impiego e un sistema di reclutamento fallimentare. Ci stupisce che, di fronte a sfide così urgenti, l'attenzione del ministro si concentri esageratamente su aspetti sicuramente importanti a livello grammaticale ma poco rilevanti per il futuro della scuola".

Tagliente anche Gianna Fracassi, segretaria nazionale della Flc Cgil: "Tutto serve per non affrontare i problemi di chi lavora e di chi studia nella scuola. I precari, docenti e Ata, si aspettano un piano di stabilizzazioni, oltre un milione di insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario stanno ancora attendendo le risorse per adeguare gli stipendi all'inflazione e gli studenti italiani attendono scuole a norma e investimenti. Valditara dopo essersi impegnato su asterischi e dinosauri magari può provare a risolvere i problemi e non ad aggravarli".

Ad unirsi al coro di chi critica il professore di diritto romano è anche l'eurodeputato del Pd, AlessandroZan: "È davvero incredibile vedere come il Governo Meloni sia ossessionato dalla sua personale lotta contro tutto ciò che favorisce inclusione. Vietare asterischi e schwa nelle comunicazioni scolastiche non c’entra nulla con la chiarezza linguistica, ma ha un chiaro significato politico: negare l’esistenza di chi non si riconosce nel binarismo di genere. Non sarà certo una circolare a fermare ciò che soprattutto le nuove generazioni chiedono: rispetto per tutte le identità di genere. Il mondo va avanti anche senza il permesso di Valditara e Meloni".

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