Consulta, nuova seduta del Parlamento il 23 gennaio per eleggere i giudici mancanti. Il 20 camera di consiglio per i referendum

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Il Parlamento in seduta comune per eleggere i giudici della Corte Costituzionale si riunirà giovedì 23 gennaio. È quanto emerso dalla riunione dei capigruppo della Camera dopo l’ennesima fumata nera del 14 gennaio. Tramontata quindi l'ipotesi di una nuova convocazione delle Camere in seduta comune da fissare in settimana per tentare di ricostituire il plenum in vista della camera di consiglio della Consulta, fissata lunedì 20 gennaio, come ultima data utile per la decisione sull’ammissibilità dei referendum abrogativi, compresi quelli sull’Autonomia. I giudici a decidere saranno quindi undici, il numero legale minimo.

L’ulteriore slittamento è dovuto alla mancanza di un accordo. Nella partita che si gioca da mesi resterebbe da sciogliere il nodo del quarto nome, quello del tecnico condiviso da maggioranza e opposizione e che, nel caso gli altri tre candidati siano uomini, dovrebbe essere di una donna. Se da un lato sembrano non esserci dubbi sul profilo avanzato da FdI – ovvero Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico di Palazzo Chigi e consulente nella redazione della riforma sul Premierato – né su quello del Pd che sceglie Massimo Luciani, professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nella Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza, si lavora ancora sul nome di Forza Italia. Se venisse confermata la linea dei ‘non parlamentari’ e non iscritti ai partiti resterebbero fuori tre dei favoriti dagli azzurri: il senatore ed ex componente Csm Pierantonio Zanettin, il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto e la ministra per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati; tra le alternative possibili per Forza Italia restano in piedi il professor Andrea Di Porto, docente alla Sapienza, e Valeria Mastroiacovo, docente di diritto tributario all'università di Foggia e segretario centrale dell'Unione giuristi cattolici italiani. In Forza Italia assicurano che il nome ci sarà e verrà comunicato da Antonio Tajani non appena si chiuderà l'accordo sul tecnico. La votazione del 14 gennaio, la tredicesima, si è chiusa con 377 schede bianche, 15 nulle e 9 voti dispersi. Per centrare l'obiettivo servono i tre quinti dei voti, ovvero 363 preferenze.

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