
Salva Milano, chi ha comprato le case sequestrate tra le promesse di Tajani e i tavoli di Sala "con costruttori e procura"

03/23/2025 12:38 PM
Chi a Milano ha investito in un immobile in costruzione e si ritrova col cantiere sotto sequestro rientra a pieno diritto tra le vittime del cosiddetto “rito ambrosiano”, il sistema che ha moltiplicato volumi e altezze spacciando palazzoni per semplici ristrutturazioni, e infine travolto dai provvedimenti giudiziari. Che fine faranno i loro immobili e i loro soldi? Una ragione in più per preoccuparsi è che a difendere la legge pensata per rendere legittimo l’illegittimo c’è rimasta solo Forza Italia. “Forza Italia è impegnata nella battaglia a difesa di quelli che hanno investito soldi per comprare case delle quali non sono entrati in possesso. Quindi dobbiamo andare avanti con il Salva Milano: non è una questione di sindaco o non sindaco, è una questione di tutela dei diritti acquisiti dai cittadini milanesi.”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante un evento di Forza Italia e Milano. Che la legge si possa salvare così com’è non ci crede nessuno, nemmeno tra i forzisti. Serve un accordo di maggioranza ma, a quanto pare, Lega e Fratelli d’Italia non vogliono rischiare di fare favori al sindaco Giuseppe Sala, attualmente impegnato in una complicata retromarcia. “Con le leggi si va con i tempi lunghi, con il Salva Milano mi sono raffreddato”, ha detto sabato 22 marzo. Perché? “Non solo per quello che è successo in Comune, ma perché dopo 12 mesi una legge non veniva tirata fuori. Sembrava si andasse avanti a oltranza”.
La legge è ferma in commissione Ambiente al Senato da quando il Comune e il Pd, che l’aveva votata alla Camera, si sono sfilati in seguito all’arresto dell'ex dirigente del comune Giovanni Oggioni, accusato di corruzione, frode processuale, depistaggio e falso. Se la maggioranza non troverà la quadra per sbloccare l’iter, il provvedimento andrà incontro alla decadenza. Con la procura al lavoro, è presto tornare a difendere una norma che, da quanto emerso, avrebbe visto alcuni indagati e lo stesso Oggioni fare pressing su parlamentari di maggioranza per un’immediata approvazione. Così FdI e Lega preferiscono temporeggiare e rilanciare le accuse all’amministrazione milanese di Sala. “A questo spunto se la sbroglino loro”, è stato il commento di alcuni parlamentari lombardi della Lega. Per il senatore di Fdl, Sandro Sisler, “prima si dimetta Sala e la sua giunta e poi capiremo come è meglio muoversi”. Quanto vale allora l’impegno di Tajani? “Se mi chiedete se, secondo me, si va avanti, io la vedo difficile ma non per responsabilità nostra”, ha detto il deputato lombardo di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, che il Salva Milano ha contribuito a scriverlo. Finché mancano i numeri, dunque, sostenere la causa degli acquirenti non costa nulla. Soprattutto nel centrodestra.
Perché, dice ancora Cattaneo, “è ovvio che il Pd, dal nostro punto di vista, deve esserci in questa vicenda”. Prospettiva difficile dopo lo psicodramma dem e la retromarcia di Elly Schlein. Non solo: in vista delle prossime comunali FdI e Lega contano che sia soprattutto Sala a pagare il suo ruolo di sponsor della Salva Milano. Del resto, nella sua rocambolesca ritirata, il sindaco appare più impacciato che mai. Dopo aver incontrato gli acquirenti di appartamenti sequestrati per le inchieste, ha promesso di incontrare i costruttori. “Il punto è capire se possono fare qualcosa e riconoscere implicitamente che hanno contribuito non in maniera giusta alle casse pubbliche, come sostiene la Procura. Non è semplice perché l’accordo che c’era tra comune e costruttori era stato pensato in un certo modo, immaginando di seguire delle regole e noi siamo convinti di seguirle”, ha dichiarato. Di più: “Anche dal nostro punto di vista non è semplice perché siamo in giudizio con la Procura, quindi oggi è difficile riconoscere di avere sbagliato”. Sia mai. Meglio provare buttare la palla nella metà campo dei costruttori perché, ha già chiarito Sala, “se loro fanno muro c’è poco da fare”. O chissà, in quella della procura, istituendo un “tavolo con costruttori, famiglie, il Comune e anche la procura per capire se una soluzione può venire fuori: la procura è disponibile a farlo? Non lo so”.
L'articolo Salva Milano, chi ha comprato le case sequestrate tra le promesse di Tajani e i tavoli di Sala “con costruttori e procura” proviene da Il Fatto Quotidiano.