"Pensavamo fosse influenza": non sapeva di essere incinta e partorisce in casa. L'incredibile storia di una coppia di neo-genitori
Oggi alle 09:08 AM
Era incinta, ma non lo sapeva. E tutti i sintomi associati alla gravidanza? Forse un’influenza. Almeno fino a quando, poi, con le doglie, e quindi sintomi più forti, il papà, ancora totalmente ignaro di essere in procinto di diventare genitore, esce per andare a comprare delle medicine. Ma al suo ritorno a casa, lei sta partorendo. È questa l’incredibile storia di una coppia di neo-genitori di Altopascio, in provincia di Lucca, che prima del parto neanche immaginava di aspettare un figlio. Si tratta di Valentina Mecchi, cameriera di 42 anni, e Giacomo Paoli, pizzaiolo di 43 anni, che il 16 gennaio hanno dato alla luce una bambina, Michela, che sembrerebbe essere perfettamente in salute.
Anche se nei nove mesi precedenti al parto né la mamma né il papà hanno sospettato minimamente di aspettare una figlia. Certo le premesse c’erano, ma avevano anche una giustificazione: il ciclo di lei è sempre stato irregolare, o ancora, un po’ di gonfiore di pancia, Valentina, lo ha accusato, ma “Consultando il medico, è stata ipotizzata una possibile allergia al glutine, visto che il sintomo si manifestava soprattutto dopo che Valentina aveva mangiato prodotti come pane e pasta. Decidiamo di fare le analisi, ma per vari motivi, vengono rimandate più volte, e quindi non emerge niente che ci insospettisca, neppure l'assenza di mestruazioni visto che Valentina ha sempre avuto un ciclo spesso irregolare”, racconta Giacomo al Corriere della Sera. Per fortuna, la gravidanza è passata senza problemi, tant’è che nessuno dei due se n’è accorto: “Lunedì sera, circa 24 ore prima del parto, Valentina era regolarmente a lavorare. A Capodanno abbiamo fatto un cenone come ogni anno in compagnia di amici: è pazzesco”, aggiunge il neo-papà ancora incredulo.
Fatto sta che con la fine naturale della gravidanza, e quindi nella notte tra 15 e 16 gennaio, “Valentina inizia a sentirsi male verso le 2 del mattino, nausea e vomito“. Trascorrono diverse ore e la donna non si sente meglio, così Giacomo decide di “uscire per andare in farmacia, vedendola visibilmente sofferente. Da Altopascio vado a Lucca, dove c’è una farmacia comunale aperta 24 ore su 24: circa 20 chilometri di strada, mica pochi”. Giunto sul posto, la farmacista lo rassicura: è il classico malanno stagionale, un’influenza, insomma, gli viene detto. Ma quando il 43enne torna con le medicine, però, Valentina inizia a sospettare che non sia proprio quella la causa del suo malessere: “Non è un virus, sto per partorire“. In un primo momento, Giacomo pensa sia uno scherzo: “Ma smettila dai, le rispondo”.
Ma poi la 42enne divarica le gambe, da cui s’intravede una testolina piena di capelli: “È diventato tutto buio. Per un attimo non ho visto né capito più niente. Questo piccolo corpicino è uscito da sé, col cordone ombelicale attaccato, senza emettere un suono, tanto che per un attimo ho temuto che potesse trattarsi di un feto morto. Sono riuscito solo a dire che avrei chiamato il 118 e a quel punto la bimba si è messa a piangere. Lì ho capito che era tutto ok”.
I due arrivano in ospedale, con in braccio la neonata, a cui danno un nome scelto così, su due piedi, Michela: “Speriamo di averlo fatto bene”, dice Giacomo. Che, dopo aver superato lo choc iniziale, ha dovuto far i conti con amici e parenti: “Sulle prima nessuno ci ha creduto. Mio nipote, dopo aver visto una foto della bimba, mi ha chiesto: ‘ma è vostra? No’, gli ho risposto io, ‘è arrivata con Amazon‘. Una storia incredibile, veramente incredibile. Continuiamo a ripetercelo da mercoledì, ma ancora non ci crediamo del tutto neanche noi”, conclude il neo-papà.
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