Ucraina, Peskov frena i negoziati: "Difficili". Pioggia di droni russi: è l'attacco più violento della guerra

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Se i colloqui di lunedì in Arabia Saudita dovevano rappresentare un piccolo passo in avanti in direzione della pace, la vigilia inizia con un clima che, invece, riporta alla guerra. Nella notte tra sabato e domenica, la Russia ha sferrato l’attacco con droni kamikaze Shahed sull’Ucraina più potente dall’inizio della guerra, lanciando 122 velivoli contro il Paese. Kiev fa sapere che 97 sono stati abbattuti dalle difese aeree nel sud, nel nord, nell'ovest e nel centro del Paese. L'attacco ha colpito le regioni di Kiev, Kharkiv, Sumy, Cernigov, Odessa e Donetsk provocando almeno tre morti, tra cui una bambina di 5 anni, e una decina di feriti. E anche le parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non fanno sperare in una soluzione rapida del conflitto: i colloqui sono appena “all'inizio” e Mosca si aspetta che i negoziati saranno “difficili. Siamo solo all'inizio di questo percorso”, ha detto Peskov, aggiungendo che l'attenzione “principale” di Mosca sarà su una possibile ripresa di un accordo per garantire una navigazione sicura per le navi commerciali nel Mar Nero, in particolare per i cereali.

Intanto, le bombe della Federazione continuano a fare morti. Due delle vittime si sono registrate a Kiev, come riportato dal sindaco Vitali Klitschko, dopo che i droni di Mosca hanno colpito edifici residenziali e provocato diversi incendi in tutta la città. Una donna è morta nel distretto di Dniprosvkyi, hanno detto i servizi di emergenza, e un'altra è morta nel distretto di Holosiivskyi. I droni hanno colpito due grattacieli nel distretto di Podil e hanno appiccato incendi, ha detto Timur Tkachenko, capo dell'amministrazione militare di Kiev. Gli attacchi hanno anche innescato incendi in almeno altri due distretti.

Nonostante le premesse tutt’altro che positive, Bloomberg scrive che la Casa Bianca punta a raggiungere un accordo di tregua entro il 20 aprile, che quest'anno coincide con la Pasqua sia per la Chiesa cattolica che per quella ortodossa, mentre Vladimir Putin “sembra non avere fretta”, tanto che gli Usa riconoscono “che i tempi potrebbero slittare”. E mentre si attende un concreto passo in avanti nelle trattative, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, chiede agli alleati di non abbassare la pressione nei confronti del nemico russo: “Le sanzioni contro i terroristi russi dovrebbero essere più efficaci. Ogni schema che consenta loro di eludere il regime sanzionatorio deve essere eliminato – ha detto – Sono necessarie nuove soluzioni e nuove pressioni su Mosca affinché fermi questi attacchi e questa guerra. Dobbiamo rafforzare l'Ucraina e il nostro esercito, più difesa aerea e vera assistenza”.

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